Poesie tratte da  "Mare d'inverno"  Maria F. Terranova

Ai miei figli:
Leo, che con la sua assenza
spezza la mia anima
e ne fa scaturire
questi versi;
e Piero, che con la sua presenza
da ancora un senso
alla mia vita.

Curinga: nostalgia di casa.

"Paese mio che stai..." fluiscono nell'aria,
nostalgiche le note di una vecchia canzone,
un brivido leggero sulla pelle
e nasce, inaspettata, un'emozione.
L'anima si distacca e vola, percorre le strade
risale i monti, scende giù nella piana, fitto alla marina;
vede le case e i luoghi di un tempo lontano
ed è come tornare a vivere sulla natia collina.
Nei vicoli antichi si perde la mia ansia,
si placa l'inquietudine, torna la nostalgia
degli orti, dei giardini, dei balconi
dove respira ancora l'aria di casa mia.
E un vento, ormai leggero, mi porta da lontano
le voci calde e confortanti degli amici,
dai posti tristi e lieti, dove rimane,
profondo il solco delle mie radici.

Amore "4 stagioni".

Cercami nel vento sul lungomare,
nel gelo di un inverno, lungo da passare,
sulla spiaggia squassata da mille uragani,
nel ricordo di giorni ormai troppo lontani.
Cercami nel volo di una farfalla, in primavera,
nel molle abbraccio di una dolce sera,
nell'aria tiepida, di resina profumata,
nel mistero immenso di una notte stellata.
Cercami sulla riva del mare,
nel calore del sole, nel gusto del sale,
quando sarà di nuovo estate
e nei giardini, al Carrào, udrai le serenate.
Sarò nel vento forte, nel sole rosso, nel mare blu,
ma tu non cercarmi, non mi vedrai più
quando mi avvolgerà l'autunno bruno.
Socchiudi gli occhi, sentirai il mio profumo.

                                             A mio figlio Leo.

Ti cercherò per sempre, lo sai
nel vento, nel sole, nel mare,
in quel "battito d'ali"
che non scorderò mai.
Non ti vendicherò, non posso, amore mio,
ma tu sei un angelo
e a vendicare gli angeli
ci pensa Dio.
Ma quando anch'io rinascerò nell'Aldilà,
aspettami e nei giardini del ciclo
cammineremo insieme,
per l'eternità.