Riceviamo
e pubblichiamo
Lettera
sull' affidamento a ditta
esterna del servizio di lettura
contatori idrici
"Caro
Sindaco, i "copia e incolla" e l’improvvisazione sono
dannosi"....
Curinga, 01
giugno
2020
Sono costretto, mio malgrado, ad un appello
pubblico per informare la cittadinanza rispetto ad una
iniziativa assunta dall'Amministrazione comunale i cui
contenuti, lungi dal riservare in futuro benefici alla comunità,
rischiano di aggravare problemi esistenti o crearne di nuovi.
Sin
dall'inizio ho garantito al Sindaco, da consigliere comunale e
nell'esclusivo interesse di Curinga, ogni sostegno ritenuto
utile e necessario, sostegno che peraltro ho concretamente
reso evidente in numerose circostanze.
Sono perciò
rimasto sorpreso nell'apprendere che con delibera n. 66 dello
scorso 15 maggio, la Giunta Comunale ha approvato un progetto
riferito ad un tema di cui mi occupo da sempre e rispetto al
quale - oltre alle competenze acquisite sul campo - ho anche
importanti e significative responsabilità a livelli che
travalicano i confini regionali.
L'amministrazione ha, in buona sostanza, previsto “l’affidamento
a ditta esterna del servizio di lettura contatori idrici, il
rilievo e la digitalizzazione della rete idrica,
l’implementazione di un sistema informativo territoriale (S.I.T.),
il rilevamento e il monitoraggio delle perdite idriche e degli
allacci abusivi, e la distrettualizzazione della rete idrica
comunale”.
Obiettivi
condivisibili ma con un percorso, quello scelto, che è
decisamente deficitario per non definirlo errato; proverò per
punti e senza scendere in dettagli tecnici (che volentieri
declinerò in altra sede) a fornire il quadro di ciò che manca e
di ciò che non va.
1)
Manca il “parere di compatibilità delle opere da realizzarsi
con il Piano d’Ambito, parere che a norma
dell’art. 157 del Codice dell’Ambiente deve esprimere
l’Autorità Idrica della Calabria (di seguito Autorità),
organismo di cui - per inciso - sono Commissario. Al
protocollo dell'Autorità non è infatti giunta alcuna richiesta.
2)
L’intervento è finanziato con risorse pubbliche e come tale non
totalmente e completamente “replicabile in tariffa”, questa
possibilità è infatti condizionata dal fatto che il Comune
presenti all’Autorità la proposta tariffaria 2020-2023, che
ricomprenda, tra gli altri, l’intervento di cui si discute.
Anche in questo caso alcuna proposta tariffaria risulta
acquisita al protocollo dell’Autorità.
3)
Il documento predisposto - dispiace constatarlo - è “un copia
e incolla”; nell’intestazione della Delibera e
dell’allegato “A” conserva ancora il nome del Comune originario.
Il riferimento non è visibile “ad occhio nudo”, ma l’analisi del
file pdf ne evidenzia la provenienza: “Comune di San Pietro a
Maida”.
4)
La tipologia di appalto che è stata scelta si è
dimostrata fallimentare in tutte le realtà nelle quali è stata
proposta “la separazione degli appalti per servizi e per
esecuzione lavori” con i Tribunali che sono pieni di cause
pendenti e carte bollate: l’ATI, infatti, deve essere UNICA.
5)
Il tema della
“riparazione perdite” non tiene conto dei costi variabili
che tale attività comporta: si potrebbe passare da qualche
centinaio di euro, per una perdita di facile risoluzione, a
migliaia di euro, per situazioni molto complesse e/o
sostituzione di interi tratti fortemente ammalorati. Questo
criterio di incertezza di intervento non può coesistere con
un’analisi seria della rete.
6)
Il bando che è stato
predisposto si presenta come una mera richiesta di service
(servizi) per la lettura dei contatori a ruolo; lettura sulla
quale l’Amministrazione Comunale ha imbastito, a corredo, una
serie di attività accessorie funzionali
che sono
giuste ma l’adozione di tali strategie è fortemente limitata
dalla modalità di pagamento dell’appalto, che prevede, per il
bando di cui si discute, una quota di pagamenti
relazionati al beneficio, e cioè al recupero dei volumi di acqua.
Quota che è troppo sbilanciata e assolutamente non compatibile
con i servizi richiesti o, quantomeno, con una corretta ed
ingegneristica espletazione degli stessi.
7)
E' errata la modalità di ripartizione economica delle somme
previste per i servizi (lettura e servizi accessori). La
suddivisione, infatti, prevede una parte fissa limitata del 11%,
a copertura della sola lettura contatori, e una variabile per il
restante 89%. È probabile, se non certo, che al riguardo
l’Amministrazione non abbia condotto un’analisi sui costi dei
singoli servizi (non è presente un’analisi prezzi di nessuna
delle attività descritte nei documenti), né sui reali effetti di
bandi similari a quello in oggetto. Bastava riferirsi agli
appalti che prevedono il success fee (questo il termine
tecnico) per l’ottimizzazione delle reti per avere un
ordine di grandezza delle aliquote (!) .
8)
La modalità di pagamento è differente nei due casi. Per la
parte di lettura dei contatori si prevede una liquidazione per
stati di avanzamento parziali nei due anni di contratto, Gli
altri servizi sono invece saldati in un’unica soluzione solo al
termine del contratto con un calcolo che è effettuato in
funzione delle riduzioni percentuali sulla riduzione dello
scarto tra volumi erogati e quelli fatturati per l’anno 2019. In
questo caso, l’impresa aggiudicataria nei due anni di attività
previsti da contratto dovrebbe condurre i servizi accessori
richiesti con i rischi di impresa connessi, senza potere
richiedere stati di avanzamenti neppure parziali. Nel bando,
inoltre, non si accenna ad un eventuale anticipo per sostenere
l’avvio dell’attività.
9)
La parte inerente un eventuale ingresso del gestore unico su
base regionale - problematica complessa - è risolta in maniera
approssimativa e deficitaria con una predisposizione
all’ignoranza totale in materia . Se il gestore subentrasse al
termine del periodo di espletamento dei servizi, ad esempio, per
come è strutturato l’appalto, non si avrebbe possibilità alcuna
di incidere sul risparmio idrico e quindi sulla remunerazione da
corrispondere all’Impresa, la quale, per cause imputabili
all’Amministrazione (mancata corretta previsione del subentro
del gestore), instaurerebbe un contenzioso con quest’ultima.
Mi limito a
queste osservazioni per ragioni di sintesi ma, caro Sindaco, è
un dispiacere constatare come si sia scelta non la strada del
confronto e dei possibili costruttivi contributi ma quella, come
dicevo, di un copia e incolla che rischia di essere decisamente
dannoso.
D'altro
canto, ed a dispetto delle semplificazioni che abbiamo ascoltato
in periodo elettorale, ormai sa bene quanto complessa sia la
situazione della rete idrica comunale e quanto superficiali
fossero gli addebiti di responsabilità alle passate gestioni
che, invece, avevano con lungimiranza e senza la ricerca di
facile consenso impostato attività e recuperato risorse per
aggredire i problemi e farlo in maniera definitiva.
Spiace, lo
ripeto, che si sia instaurato un clima in cui la competenza
debba lasciare il passo all'improvvisazione.
Domenico
Pallaria
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