Fra la simbologia cristiana e la simbologia pagana dei culti antichi.
Un passato che palpita tra le pietre del Sant’ Elia.
Curinga,11 novembre 2017
Dell’ importanza del Monastero Basiliano del Sant’ Elia (Vecchio) di Curinga IX - X sec d.C. dal punto di vista archeologico e culturale non vi sono dubbi e lo dimostrano i tanti studi, ad iniziare da quelli fatti da Cesare Cesareo (1890-1977) Ispettore onorario alle antichità e belle arti fin dal 1947, che con passione e i pochissimi mezzi a disposizione si è dedicato allo studio e alla divulgazione storica e archeologica dei nostri patrimoni culturali. Da allora molti studi , ricerche e campagne di scavi sono stati fatti nei siti più importanti del nostro territorio(vedi ritrovamenti di insediamenti neolitici, Terme Romane, Monastero di Sant’ Elia vecchio, ecc.)
Le ultime indagini che sono state pubblicate sul nostro sito, hanno riguardato un aspetto particolare e molto suggestivo del Monastero Basiliano…ma andiamo con ordine.
Tutto ebbe inizio nella primavera del 2016 in una calda giornata di fine maggio, quando un folto gruppo di Soverato e dintorni guidato dal prof Giuseppe Pisano ha voluto visitare Curinga, il suo territorio ed i suoi significativi monumenti. L’ associazione La Duna di Acquania con la sua presidente Ins. Rossella Oscuro si rese disponibile a guidare il gruppo attraverso il nostro territorio. Tra loro anche il prof Salvatore Mongiardo, studioso , scrittore e fondatore della Nuova Scuola Pitagorica, che rimase folgorato dall’ architettura, dalla posizione e dalla superba e imponente bellezza del Monastero del Sant’ Elia. Da subito dopo aver osservato attentamente la cupola intuì che probabilmente al di la delle apparenze macroscopiche, l’ oculo al centro della cupola poteva avere un significato e uno scopo ben preciso: quello di proiezione della luce solare in punti precisi dell’ interno nei giorni dell’Equinozio di primavera e del Solstizio estivo di giugno, legato a un’ ipotesi di parallelismo fra la simbologia cristiana legata a Sant’Elia e la simbologia pagana dei culti antichi, trovando molte somiglianze che indicano una continuità dell’iconografia e del suo significato . L’Eremo di Sant’Elia a Curinga (Catanzaro) di Marina De Franceschini
Interessanti le dichiarazioni del prof Salvatore Mongiardo in occasione di un convegno sul Cedro organizzato dal nostro sito (http://www.curinga-in.it/) e dalla sezione FIDAPA Curinga Acconia nel quale parla per la prima volta delle sua teoria sul Sant’ Elia. A tal proposito vi invitiamo a guardare il video partendo dal minuto 1.12.50 https://www.youtube.com/watch?v=fgzX0WYYR-w
Come si può arguire da questi ultimi studi le certezze si evolvono , si completano, si arricchiscono e creano nuove teorie che solo nuovi scavi e nuove verità possono ricostruire un passato che palpita tra le pietre del Sant’ Elia.
Cesare Natale Cesareo
Mentre stavamo per pubblicare questo articolo abbiamo ricevuto una mail dal Prof Salvatore Mongiardo indirizzata alla Past President dell'Associazione La Duna di Acquania Rossella Carmela Oscuro , Che pubblichiamo molto volentieri.
S. Elia Vecchio di Curinga
Per Rossella Carmela Oscuro
Past President dell'Associazione La Duna di Acquania
Cara Rossella,
desidero complimentarmi anche con te, le amiche e socie dell'Associazione La Duna di Acquania per il magnifico studio dei professori Marina De Franceschini e Giuseppe Veneziano. Me lo sono trovato nella mail al ritorno da Bologna, e non me lo aspettavo. Ammiro molto la dedizione gratuita che loro hanno riservato al monastero e ai giochi di luce del solstizio e spero, come hanno promesso, di poterli incontrare in Calabria l'anno prossimo.
Dentro Sant'Elia, cara Rossella, ho provato fortissime emozioni durante l'attesa del sorgere del sole, le apparizione del disco di luce, della sua discesa e trasformazione a forma di cuore all'angolo delle pareti, di nuovo di forma rotonda al centro della parete a mezzogiorno, poi di lento tramonto dietro lo Stromboli. Il fuoco del vulcano sembrava salutare il fuoco cosmico del sole morente come bambino che saluti la madre.
Nella giornata passata dentro la chiesa, ripensavo al lento trascorrere dei secoli che a Curinga hanno lasciato il platano orientale gigantesco e il pioppo nero, chiaro richiamo pitagorico.
Tutto era nato per puro caso - esiste il caso? - quando ero arrivato a Curinga con una gita organizzata dal prof. Giuseppe Pisano di Soverato, e la chiesetta a forma del Panteon romano aveva attirato la mia attenzione. La disponibilità tua e della tua Associazione ad assistermi nell'osservazione e nel rifocillarmi con porzioni bastanti per tre persone… è una cosa che ricordo con piacere. Come anche l'aiuto di tuo marito Antonio con gli strumenti di misurazione e le ultime foto.
Né posso dimenticare il valido aiuto di Cesare Cesareo e Maria Cesareo che hanno partecipato e fornito la documentazione su Curinga.
Come ho già detto, questo è uno dei regali che la Calabria sta facendo da quando è iniziata la sua rinascita. Perciò invito te, l'Associazione e la comunità di Curinga col Sindaco a partecipare l'anno prossimo alla grande celebrazione della nascita dell'Italia che si terrà nell'estate 2018 alla Roccelletta di Borgia.
Nel frattempo avremo modo di incontrarci e continuare il nostro comune percorso.
Un caro saluto a te, famiglia, amiche e Associazione.
Salvatore Mongiardo
11 novembre 2017