Acqua di fogna pagata profumatamente.
Curinga, 21 settembre 2016
Prendendo spunto dalle bollette del servizio idrico comunale, che in questi giorni vengono recapitate a tutti i cittadini di Curinga presso le loro abitazioni e da un articolo di “Calabria News”, mi sono posto alcune domande . Nelle le bollette dell’ acqua sono inserite i costi canone depurazione e canone acque reflue, che , come si nota, sono superiori al costo dell’ acqua consumata che sottolineiamo è giusto e doveroso che si paghi . Da utente mi chiedo come mai i comuni che si servono del depuratore, siano indebitati verso la società che gestisce i depuratori, nonostante cittadini paghino questa notevole cifra per la depurazione ?
Queste cifre sono insufficienti o magari alcuni furbetti non pagano?
Lo sconcerto è proprio questo, pagare la depurazione “PROFUMATAMENTE” e continuare ad avere un mare pulito a giorni alterni. Per inciso ricordiamo che alcuni paesi collegati alla piattaforma depurativa, non immettono tutte le loro acque reflue nei collettori che vanno al depuratore , sversandole chissà dove…. Leggendo l’ articolo, che allego pubblicato da “Calabria News”, sembra la classica scena nostrana del gatto che cerca si acchiapparsi la coda e gira, gira, gira intorno senza alcuna conclusione.
Cesare Natale Cesareo
I Comuni allacciati alla piattaforma depurativa vogliono il mare pulito ma non pagano il servizio di depurazione
Lamezia Terme – E’ un dato acquisito, degli
ultimi anni: i Comuni che usufruiscono della
piattaforma depurativa di Lamezia Terme gestita
dalla Deca, non riescono ad ottemperare alle
loro incombenze economiche. Una situazione ormai
insostenibile che purtroppo pregiudica la
possibilità di effettuare i pagamenti in maniera
tranquilla e costante ai dipendenti e fornitori
da parte di chi gestisce.
Vediamo le cifre che negli ultimi anni sono
aumentate in maniera esponenziale, la
Multiservizi che paga il servizio per conto del
comune di Lamezia Terme ha un debito tra fatture
insolute e interessi di mora al 31 agosto 2016
di euro 2.846.938,55, il comune di Filadelfia ha
un debito euro 195.925,76, il comune di Gizzeria
ha un debito di euro 192.482,09 e sempre al 31
agosto 2016 il comune di Curinga aveva un debito
di euro 116.511,13. Il comune di Falerna che
usufruisce della depurazione della piattaforma
dell’area industriale di Lamezia si trova quasi
in linea con i pagamenti con un debito residuo.
Nei primi giorni di settembre 2016 sono stati
versati degli acconti, euro 130.000 circa da
parte della Multiservizi, euro 12.000 circa
Gizzeria, euro 30.000 circa Curinga,
assolutamente insufficienti a coprire il debito
esistente.
A questo si deve aggiungere problematiche
amministrative in corso in quanto l’Asicat ( Area
di sviluppo industriale) che è proprietaria
dell’impianto che riceve le quote dai comuni e
poi le versa direttamente alla Deca, con decreto
del presidente della giunta regionale calabrese
n° 115 del 29 giugno 2016 è confluita nel
consorzio regionale per lo sviluppo delle
attività produttive (CORAP), che unisce
in un unico ente tutte le Asi provinciali e ha
problemi di fatturazione per la depurazione
svolta ai Comuni in quanto come era prevedibile
ci sono problemi “nei processi di
accorpamento che non devono registrare alcun
ritardo nei servizi strutturali e nel
sostenimento dei costi fissi” così come
evidenziavano in nota nota congiunta del 23
agosto 2016 inviata al presidente della giunta
regionale le tre sigle sindacali Cgil – Uil
-Cisl.
Da una parte quindi, mediante comunicati stampa,
convegni e riunioni i cinque Comuni che
usufruiscono della depurazione sull’impianto di
Lamezia, pretendono, come è giusto che sia, un
mare pulito sulle proprie coste, con controlli
sempre più insistenti da parte degli organi
istituzionali preposti a tale lavoro dall’altra
non riescono a garantire un corretto pagamento
delle loro quote di servizio su un impianto
depurativo che grazie anche agli investimenti
privati della Deca è tornato efficiente e
sicuro.
Tratto da: Calabria News