Primo Maggio, festa dei Lavoratori, festa del Lavoro
Curinga, 01 maggio 2015
- Primo Maggio, la festa dei Lavoratori, la festa del Lavoro. Una festa, per come la conosciamo, colorata e partecipata, dove i lavoratori si incontrano in piazza per passare una giornata insieme, una giornata di orgoglio nella quale si riaffermano, una volta di più, i propri diritti e la voglia di migliorare la condizione di sè stessi e della società nel suo insieme. E' una festa antica quella del Primo Maggio, una festa nata già nell'Ottocento proprio con la finalità di istituire una giornata di lotta internazionale per tutti i lavoratori del mondo, senza distinzioni nè barriere geografiche o sociali. Ma il Primo Maggio non è, e non può essere, solo la festa dei lavoratori tout court, è anche inevitabilmente una festa politica, politica nella misura in cui è una festa gemmata dalla tradizione e dalle lotte del movimento operaio e socialista internazionale. Nacque in un contesto, quello della metà dell'Ottocento, durante il quale i movimenti operai iniziavano con forza a proporre rivendicazioni per le otto ore di lavoro, fino ad arrivare alla data storica del settembre 1866, quando il Congresso di Ginevra dell'Associazione internazionale dei lavoratori, meglio nota come Prima Internazionale, la rivendicò per tutti i lavoratori del mondo, senza barriere appunto.
Il primo "Primo Maggio" della storia fu dunque quello che si festeggiò nel 1867 nell' Illinois, Stato americano dove in quella data entrò in vigore una legge per la giornata lavorativa di otto ore. Dato che molti degli imprenditori e degli industriali dell'Illinois, come era prevedibile, non accettarono tale legge, gli operai scesero in piazza a Chicago in diecimila, formando il corteo più grande mai visto fino ad allora. Fu però nel 1892 che la Seconda Internazionale rese permanente la celebrazione del Primo Maggio, divenuta a quel punto un simbolo della rivendicazione di solidarietà dei lavoratori di tutto il mondo. Dopo un secolo e mezzo di lotte le conquiste realizzate dal movimento socialista e operaio mondiale per quanto riguarda la condizione dei lavoratori sono state immense, anche se solo in alcune parti del mondo.
Disoccupazione
L'Italia vede un rialzo, dal 12,7% di febbraio al 13% di marzo.
Il tasso di disoccupazione in Italia a marzo è stato del 13%, più alto della media dell'Eurozona (11,3%). Secondo i dati di Eurostat, la disoccupazione italiana è la sesta più alta della Ue dopo Grecia (25,7% a gennaio); Spagna (23%); Ungheria (18,2%); Cipro (16%); e Portogallo (13,5%).
Disoccupazione giovani Italia a 43,1%, quarta in Ue - La disoccupazione dei giovani fino a 25 anni in Italia continua a crescere a marzo ed è la quarta in Europa. Secondo i dati Eurostat, è al 43,1% (a febbraio era al 42,8% e 12 mesi prima era a 43,5%). Solo in Grecia (50,1% a gennaio 2015), Spagna (50,1%) e Croazia (45,5% nel primo trimestre 2015) è più alta. La media dell'Eurozona resta stabile a 22,7% (un anno prima era a 24,2%). Anche nella Ue-28 resta invariata rispetto al mese precedente a 20,9% (nel marzo 2014 era a 22,8%).