Curinga fuori dai giochi per le "elezioni" provinciali!
Curinga, 01 ottobre 2014
Le "elezioni" provinciali, così come sono state rimodulate, rappresentano una vera e propria truffa ai danni dei cittadini, anzi, si può tranquillamente parlare di una vera e propria farsa.
La Legge Del Rio, di fatto, non abolisce un bel niente;
le province esistono ed esisteranno, mantenendo le stesse competenze che avevano prima : la gestione e pianificazione degli interventi riguardanti la tutela dell'ambiente,il trasporto pubblico e privato, le strade provinciali, l'edilizia scolastica degli istituti delle scuole superiori e ,con molta probabilità, ad esse, si aggiungeranno anche eventuali servizi che saranno delegati dalla regione (si rimanda all'accordo governo centrale - regioni).
Ma le province non erano state definite enti inutili?
Una cosa la legge Del Rio ha abolito: il diritto di voto dei cittadini oramai sempre più spettatori di fronte alla classe dirigente.
Si avranno così consigli provinciali ostaggio delle decisioni di pochi, frutto di accordi sottobanco di segreterie politiche, di ricatti e ritorsioni di gruppi e gruppuscoli che ne condizioneranno le scelte e le determinazioni future.
I politici "eletti" godranno di una sorta di impunità, visto che, del loro operato, non dovranno più rispondere ai cittadini, bensì alle varie segreterie politiche.
Se poi si pensa che saranno destinatari di altre competenze, allora le preoccupazioni aumentano e non poco.
Per la lotta alla corruzione, le nuove province "riformate (!)", più correttamente, "burocratizzate", si potrebbero rivelare un vero e proprio cavallo di Troia, in barba alla tanto ipocritamente sbandierata "trasparenza".
Passando ora da un livello più generale ad uno particolare, nell'osservare ciò che accade in "casa nostra" dove incombono le "elezioni" provinciali, voglio condividere alcune riflessioni circa la (non) rappresentatività che Curinga esprime all'interno delle tre liste che si contenderanno la guida della provincia di Catanzaro per i prossimi 4 anni.
Leggendo i nomi dei candidati della tre liste, con rammarico e non senza un certo stupore, non ho trovato nessun nome di consiglieri comunali di Curinga, nè di maggioranza nè di opposizione.
Pensando inizialmente ad una svista, rileggo attentamente i nomi che sono stati pubblicati ma, ahimè, mi rendo conto che di svista non si trattava.
Come cittadino di Curinga, oltre al rincrescimento, provo un certo disagio, per non dire quasi una certa soggezione, rispetto ad un cittadino del comune di:
JACURSO, BORGIA, DECOLLATURA, SAN PIETRO A MAIDA, GUARDAVALLE, SELLIA, CICALA, SOVERIA MANNELLI, GIZZERIA, TAVERNA, MOTTA SANTA LUCIA, PENTONE, CHIARAVALLE, MARCELLINARA, ISCA, PALERMITI, VALLEFIORITA, MIGLIERINA, FALERNA , CENTRACHE, LAMEZIA TERME E SOVERATO ecc.
I cittadini di questi comuni infatti hanno almeno un consigliere comunale candidato a rappresentarli nel consiglio provinciale. NOI NO!
Mi sono chiesto allora: dove sono andati a finire tutti i buoni propositi manifestati nel corso della scorsa campagna elettorale da parte dei candidati?
Si faceva a gara nel dire che Curinga doveva uscire dall'anonimato politico degli ultimi anni; Curinga non poteva più essere mera terra di conquista in mano ad avventurieri della politica; Curinga era stata per troppo tempo orfana di personalità politiche di riferimento; Curinga doveva finalmente riappropriarsi, all'interno delle istituzioni sovracomunali, del perduto ruolo politico e della autorevolezza che spettano ad un paese, secondo,nel circondario, solo a Lamezia Terme per estensione territoriale e numero di abitanti; Curinga non poteva restare immobile relegando sempre a terzi la responsabilità di scelte riguardanti il territorio sul quale insiste.
Ricordo che alcuni candidati, a questo proposito, nell'assumersi l'impegno di rilanciare Curinga sulla cresta dell'onda, rivendicavano militanze di vecchia data, amicizie politiche di spessore e quant'altro per gettare fumo negli occhi dell'elettorato curinghese. Già, ad oggi, vista la totale inconsistenza politica dimostrata in vista della "tornata elettorale" provinciale, ahimè, solo di questo si può parlare: fumo negli occhi.
E che dire del "peso" di Curinga come comune capofila dell'Unione dei Comuni Monte Contessa? Zero!
Senza soffermarmi sull'assoluta inutilità di quello che si è rivelato un autentico carrozzone politico, confermando a pieno ciò che paventavo da consigliere comunale molto prima che i fatti mi dessero ragione, voglio dire che con l'Unione dei Comuni, nel bene o nel male, a rappresentare circa 18.500 persone, ci sono 5 sindaci, 5 consigli comunali e una sessantina di consiglieri che, tradotti in elettorato attivo, in occasione delle provinciali, significano una forza elettiva di non poco conto che Curinga poteva e, direi, doveva sfruttare per una sua candidatura al consiglio provinciale.
Si pensi che, in base alle norme del cosiddetto voto ponderato previste dalla legge Del Rio, i consiglieri di Catanzaro e Lamezia, che ricadono nella fascia dei comuni dai 30.000 ai 100.000 abitanti, hanno un peso di 546 voti;
Curinga ricade nei comuni con un numero di abitanti compreso nella fascia tra 5.000 e 10.000, per i quali i consiglieri pesano ben 169 voti. Questo significa che il nostro comune aveva tutti i numeri per imporsi con un proprio candidato.
O forse a rappresentare Curinga deve essere Jacurso o S. Pietro a Maida?
Se si consideri poi che la legge inibisce ai dirigenti superiori degli enti pubblici di partecipare ad enti politici e amministrativi con popolazione superiore a 15.000 abitanti , il quadro è completo! Il nostro primo cittadino infatti, ricoprendo un incarico dirigenziale alla regione, non può far parte dell'assemblea dei sindaci, organo statutario dell'Ente Provincia.
La conclusione è che abbiamo perso un'altra occasione, non abbiamo chissà per quale arcano motivo) sfruttato la possibilità di essere direttamente rappresentati nell'assise provinciale, sostenendo strenuamente e, direi, legittimamente la candidatura di un Curinghese.
Abbiamo rinunciato ancora una volta alla possibilità di essere partecipi della vita politico e amministrativa che ci riguarda e che ci coinvolge direttamente.
Abbiamo ancora una volta mortificato le nostre prerogative, delegando ad emeriti sconosciuti la rappresentanza delle aspettative e delle istanze dei curinghesi.
Un'altra imperdonabile "disattenzione" nei confronti di Curinga e dei curinghesi.
Un altro inesorabile passo verso quell'anonimato politico ricusato solo a parole!
Curinga continuerà, per scelta dei suoi amministratori, a rimanere ai margini delle decisioni che contano, continuerà ad essere il fanalino di coda della provincia di Catanzaro.
E' mancata la buona volontà, una strategia politica, una visione lungimirante delle nostre opportunità, la capacità di aggregare tutte le componenti consiliari per promuovere un'azione condivisa, vantaggiosa per Curinga.
Ma dov'è finito l'orgoglio di rappresentare questo paese? Dove quel riscatto che Curinga attendeva da anni?
Ben inteso che queste mie considerazioni si volgono a destra e, ancora di più, a sinistra, dal momento che, tra maggioranza e minoranza, il nostro comune ha una rappresentanza tale da potersi candidare a succursale del Nazzareno!
Possibile che questa rappresentanza, così baldanzosa e operosa in occasione delle primarie per la segreteria del proprio partito, si dimostra così poco autorevole, direi inconsistente-ai-limiti-dell' evanescenza, quando si tratta di rappresentare il proprio paese al di fuori dei confini comunali?
Possibile che, ai fatti, Curinga debba risultare più piccola e insignificante di una......Cicala?!?!?!
Curinga, 30 Settembre 2014
Domenico MICHIENZI