E...state tra liquami e animali in avanzato stato di decomposizione.
Panorami apocalittici da una costa sempre meno nostra!
Curinga, 26 agosto 2014
Si dice che le immagini "arrivino" prima di qualsiasi parola. Come dissentire di fronte alle scene desolanti, sconfortanti, inquietanti, riprodotte da questi scatti. In queste poche foto è raccontata, senza pietà, una verità. Una verità amara, una verità di degrado e di abbandono profondo che si trova a poche decine di metri dalla nostra spiaggia e dal nostro mare. Una verità che attende di essere affrontata da anni e che, col passare del tempo, assume contorni sempre più raccapriccianti oltreché nocivi per la salute pubblica.
Le carcasse di animali che sono state fotografate si trovano lì da molto tempo, come d'altronde le immagini testimoniano in maniera inequivocabile.
Quel che è peggio è che, se anche si volessero assumere le vesti di San Tommaso, alla maniera del "se non vedo, non credo" , niente e, soprattutto, nessuno vieta di recarsi, anche piuttosto agevolmente, nei luoghi oggetto degli scatti.
In questi ultimi mesi, quotidiani locali e siti internet, hanno ricevuto e pubblicato, le numerose segnalazioni da parte di cittadini, turisti e imprenditori del settore turistico e alberghiero, che hanno lamentato la presenza di chiazze bianche, rosse,marroni,scure,oleose, di schiuma biancastra e diversi strani corpuscoli in mare, nei pressi delle spiagge dell'intero litorale.
Oltre a queste segnalazioni, ce ne sono state altre riguardanti lo stato di abbandono e di sporcizia dell'entroterra costiero e di alcuni tratti di spiaggia, dove si attestava la presenza di rifiuti sia di piccola dimensione che ingombranti (resti di strutture in legno, pneumatici etc.).
Assistere, durante la stagione estiva, a rimbalzi di responsabilità, tra smentite e conferme sull'inquinamento costiero, è cosa penosa, risibile e intollerabile: c'è di mezzo la nostra salute e quella dei nostri figli!
Spero vivamente che la "questione mare", ora che l'estate volge al termine, non finisca nuovamente nel dimenticatoio, salvo poi essere rispolverata nella primavera 2015, con la solita tiritera: mare inquinato da una parte e mare da bere dall'altra.
Gli organi competenti, la Regione Calabria in primis e, di seguito, i vari consorzi e le varie amministrazioni, promuovano un'azione preliminare volta all'identificazione delle tipologie dei rifiuti presenti e degli agenti inquinanti, la conseguente elaborazione di un progetto di bonifica e, finalmente, un progetto definitivo con l'indicazione dettagliata dei lavori per la messa in sicurezza degli stessi siti con l'impiego di strumenti di controllo.
Tutto questo si rende necessario per perseguire il reale risanamento del litorale, il ripristino dei luoghi e un'azione mirata di tutela ambientale.
Domenico Michienzi