LE TIPOLOGIE MURARIE
All'interno del monastero sono state identificate cinque
differenti fasi edilizie, caratterizzate da altrettanti tipi
di apparecchiature murarie differenti. Bisogna premettere
che le varie tipologie non presentano differenze
evidentissime, né per quanto
riguarda le tecniche, né per i
materiali. La ragione di ciò va
ricercata nel fatto che in tutti i casi si cercava di sfruttare le
risorse locali, specialmente in
una regione come la Calabria in cui
i trasporti dei materiali
erano molto difficili . Ovviamente ognuno usufruiva delle
risorse in base alle proprie
capacità.Al
primo tipo, che probabilmente corrisponde alla fase
relativa all'ambizioso progetto che prevedeva la costruzione
di un grande monastero, appartengono dunque i muri
del vano cupolato e della navata, cioè il CF 1, ma di questa
fase dovevano fare parte anche altri muri dell'area interna
fortemente rimaneggiati nelle epoche successive (ad esempio il muro
perimetrale sud, o il lacerto di muratura visibile
nello spigolo S/O dell'UF 11). Le murature di questa fase,
sono del tipo a sacco, caratterizzate da pietre, cavate
dalla roccia locale, spaccate e poste in opera irregolarmente.
Numerosissime sono le zeppe di piccole dimensioni,
sempre dello stesso materiale. Si notano corsi di orizzontamento
posti ad altezza variabile. La malta è di colore bianco, di buona
aderenza, con inclusi inferiori ai 3 mm. La superficie muraria è ormai
estremamente dilavata, ma in origine
doveva essere abbastanza liscia e uniforme. Praticamente
assenti i laterizi, la presenza di rarissimi pezzi di coppi e
tegole deve essere considerata come restauro posteriore. Sulla
superficie delle pietre non si notano tracce di strumenti, ma
forse, visto il risultato, venivano appena lisciate in superficie.La
fase successiva corrisponde probabilmente alla costruzione di una
chiesetta, tagliata successivamente dal
corridoio, e trasformata nell'attuale cappella di S. Elia. La
tipologia muraria relativa a questa fase, è visibile
solo in piccola parte, sulla faccia esterna del muro nord
della cappella, ancora parzialmente
interrato. Si tratta di un
muro a sacco, costituito da pietre del tipo di cui è ricco
il terreno circostante, di medie
dimensioni, disposte irregolarmente (ma con cura maggiore rispetto alle
murature dei tipi IV e V). Non è certo che ci fossero dei corsi
di orizzontamento, anche se è molto
probabile in questo tipo di murature. La malta è di colore
grigiastro, friabile, di
buona
aderenza, con inclusi superiori ai 3 mm.Dopo
queste due fasi si registra un periodo di regresso,
con un restringimento intorno al nucleo centrale della
struttura. A questo particolare momento della vita del monastero,
che comunque coincide con il punto ancora maggiormente
da scavare, appartiene probabilmente la tecnica, piuttosto
povera, di ricoprire la superficie muraria con piccole pietre
(TIPO III).Le
fasi IV e V corrispondono al periodo carmelitano,
ben documentato dalle fonti, che va dal 1632 al 1662.
Alla fase IV appartiene la quasi totalità delle murature dell'area
interna (TIPO IV). Si tratta sempre di muri a sacco,
con pietre disposte irregolarmente, con corsi di orizzontamento
posti ad altezza variabile (40/60 cm), e con numerosissime
zeppe costituite da pezzi di coppi e tegole. Le pietre
sono quelle di cui è ricchissimo il terreno circostante. Il risultato
è quello di una superficie estremamente irregolare, destinata ad essere
intonacata. La stesura dell'intonaco era
facilitata da pezzi di tegole disposti "di piatto", per colmare
le forti irregolarità della superficie muraria. La malta è molto
tenace, di colore bianco, ricca di inclusi di grosse dimensioni. Altre
caratteristiche di questa muratura sono lo spessore dei
muri interni, di gran lunga minore di quelli esterni, e la presenza
di grossi fori per travi che dovevano reggere il piano
superiore.All'ultimo
periodo di vita della struttura appartengono
le murature del secondo corpo di fabbrica. Si tratta di
una tipologia muraria del tutto simile alla precedente:
muri a sacco, irregolari con corsi di orizzontamento
(ogni 40/60 cm), numerosissime zeppe costituite da pezzi di
coppi e tegole. Aumenta (rispetto al precedente) lo spessore
dei muri interni, e compare tra le zeppe di questa muratura un tipo di
tegola caratterizzata da un colore più chiaro e da
uno spessore maggiore.
Eugenio Donato |