LA LETTURA STRATIGRAFICA DEGLI ELEVATI
II monastero è composto da una grande area interna di forma
rettangolare, con i lati corti a nord e a sud, e da
due corpi di fabbrica esterni, uno sul lato ovest, l'altro sul lato
sud. La struttura comprendeva anche la presenza di un piano superiore,
del quale restano ormai ben poche tracce sugli elevati dei muri
perimetrali. Praticamente tutti i
muri (l'unica eccezione è costituita dal vano cupolato) si trovano
in pessimo stato di conservazione, e diverse aree sono
ancora da scavare. In totale si
contano attualmente quattordici ambienti (Unità Funzionali) ".
Il primo corpo di fabbrica è costituito dalla chiesa caratterizzata da
un'unica navata rettangolare e da un vano absidale quadrato. Quest'ultimo,
oggetto del recente restauro, rappresenta senz'altro la parte più
importante del monastero, sia perché ci è giunto praticamente integro,
sia perché contiene gli elementi architettonici
più importanti. Si tratta di un vano quadrato (circa m 5x5), di
proporzioni accentuatamente verticali, sul quale, mediante pennacchi
sferici, si inscrive un tamburo circolare
sormontato da una cupola in pietra. Sulla cupola si trovano ancora i
resti della lanterna rettangolare , in pietra, che circondava l'occhio
circolare e svasato ad imbuto. La luce entrava attraverso due coppie di
finestre perpendicolari tra loro , poste sui lati est e ovest. I lati
del quadrato sono caratterizzati dal differente spessore, maggiore per
il lato nord , che riceveva le spinte del terreno retrostante, minore
per quello sud nel quale si apriva un grande arco tamponato in epoca
successiva. Nella tamponatura dell'arco , si aprono una finestra ed
una porta , alla quale si accede mediante una serie di gradini in pietra
arenaria . In chiave con la tamponatura dell'arco si trova uno stemma
feudale sempre in pietra arenaria. Attraverso un piccolo ingresso ad
arco, situato sul lato est, questo ambiente comunicava con la parte
interna del monastero.
Internamente il rapporto tra quadrato di base e
tamburo cilindrico è sottolineato
mediante una fascia di blocchi in pietra arenaria, finemente
scolpiti con un
motivo a treccia convessa con bottone centrale. Il punto di collegamento
tra la cupola ed il tamburo è anch'esso sottolineato da un'altra fascia
di blocchi dello stesso materiale, scolpiti con modanature. Nella
navata, della quale resta solo il perimetro, si notano le tracce di tre
aperture, una posta sul lato corto sud, le altre due tamponate
successivamente, sul lato est. Un'altra apertura sul muro est della
navata è quella che, attraverso una coppia di scalini, costituisce
l'accesso ad una cappella nell'area interna. Per quanto riguarda il
primo corpo di fabbrica, alcuni
elementi, come ad esempio la mancanza delle tracce del piano
pavimentale, o l'apparente assenza, sul prospetto sud del vano cupolato,
delle tracce di una eventuale copertura, potrebbero far pensare ad un
edificio incompiuto. Questa sensazione è però accentuata dal pessimo
stato di conservazione dei muri perimetrali, praticamente scomparsi ".
L'area interna costituisce il nucleo vero e proprio del monastero, ed è
caratterizzata dalla presenza di un lungo corridoio, che costituisce
l'asse longitudinale S/N della struttura con i vari ambienti disposti ai
lati. Il corridoio parte da un ingresso caratterizzato da un grande
arco a tutto sesto, situato sul muro perimetrale sud dell'area interna
(senza dubbio l'ingresso principale del monastero prima della
costruzione del CF II), e prende luce da una finestra posta nel muro
perimetrale nord. L'area interna è percorsa inoltre, da est a ovest, da
una lunga trincea scavata in tempi moderni per il passaggio di un
acquedotto.
Questa parte del monastero conserva i resti di nove ambienti, i primi
due, a destra e a sinistra dell'ingresso sono le
UF 4 e 12. La prima ha come lati
sud e ovest i muri perimetrali
del monastero, e comunica con il CF II attraverso una grande finestra
rettangolare, mentre un'altra più piccola si trova sul lato ovest e
certamente dava luce al piano superiore. Questo ambiente è
caratterizzato dalla presenza di una struttura a doppio arco appena
affiorante dal terreno, sulla quale poggia il lato di una sorta di
piccola cisterna che si trova nell'ambiente adiacente.
Del TUF 12, a sinistra dell'ingresso, e dell'UF 5, adiacente
all'UF 4, resta ben poco. In particolare sul muro
che separa l'inizio del corridoio
dall'UF 12 si notano
differenti interventi, uno dei quali è caratterizzato
dalla presenza di grossi fori per
travi, più grandi delle
buche pontaie, e simili ad altri che si trovano nella
parte nord dell'area interna. In
questa stessa zona si
segnalano alcuni muri appena affioranti,
caratterizzati da una particolare
tecnica, consistente nel rivestire la superficie della muratura con
piccole pietre.
La parte centrale dell'area interna è quella ancora maggiormente
da esplorare, in questo punto anche il corridoio
scompare per pochi metri. Poco più avanti, a sinistra del
corridoio, si trova la cappella di S. Elia, rinvenuta
durante gli scavi. Si tratta di un piccolo ambiente rettangolare,
con i lati corti a est e ovest, al quale si
accede dalla navata della chiesa. Sul lato est, che
costituisce un intervento posteriore rispetto ai lati nord e
sud, si aprono due nicchie, una più grande, a destra, l'altra più
piccola a sinistra. Su questo lato si
trovano anche i resti dell'altare. Sul pavimento,
in battuto di calce giallastra, nel quale sono inseriti,
a mo' di mosaico, frammenti di ceramica smaltata, a
forma di croce greca e di una stella a sei punte
a destra dell'altare si trova una piccola cisterna quadrata,
attraverso la quale l'acqua tracimava in un
piccolo canaletto scavato nel pavimento stesso, per poi confluire tra i
gradini dell'ingresso. A destra dell'ingresso È stata
scavata una sepoltura, riferibile al XVII secolo
Sul muro nord si trovano le tracce di un affresco
raffigurante un santo o un monaco, con i resti di una
epigrafe in greco in pessimo stato di conservazione. Attraverso
questo lato la cappella comunica con un altro piccolo
ambiente, attraverso un ingresso aperto
successivamente alla costruzione del muro. Alle spalle della
cappella, nel corridoio si trova una struttura, appena affiorante, che
reggeva un arco ormai crollato. Questa
struttura, anche se visibilmente rimaneggiata, presenta la
malta simile a quella dei muri nord e sud della cappella.
Considerando che questi due muri sono stati letteralmente
tagliati all'epoca della costruzione del lungo corridoio, questa
struttura potrebbe costituire la parte terminale (forse l'abside),
di una piccola chiesa. Purtroppo è difficile stabilire (a
causa dell'intonaco e del pessimo stato di conservazione delle
murature) il rapporto stratigrafico tra i muri laterali della
cappella con i muri perimetrali della chiesa. Tuttavia almeno
in un punto (in basso, a sinistra di chi entra) sembra che
il muro sud della cappella sia stato appoggiato a quello della
navata della chiesa.Anche
l'ambiente adiacente è caratterizzato dal muro
ovest aggiunto in epoca posteriore,
probabilmente quando, dopo aver dato alla cappella la veste attuale, si
voleva trasformare l'ambiente in una piccola sacrestia.
Attraverso un ingresso ad arco, dall'UF7, si accede
all'UFS, un piccolo disimpegno tra
il vano cupolato ed il
corridoio. Gli ambienti rimanenti dovevano costituire l'ala servizi del
monastero. L'UF9 è un ambiente caratterizzato dall'assenza di
finestre, e forse era una sorta di cantina,
nel TUFl O invece bisogna
localizzare quasi certamente il "cellaro" di cui si parla nelle
fonti. I due archi che si aprono
rispettivamente nei muri nord ed est, servivano probabilmente
come deposito di botti ". All'interno di questo
ambiente bisogna segnalare, un
lacerto di muratura visibile
nell'angolo sud-ovest, molto importante poiché
certamente appartiene alle fasi più antiche.
L'UF 11, infine, è un ambiente ancora da scavare, del quale si notano i
muri nord e ovest, che
conservano le tracce del piano superiore (una porta,
che metteva in comunicazione gli ambienti soprastanti).
Interessante anche la stratigrafia del lato esterno dell'UF
11 (cioè dal lato del corridoio), sul quale si nota il susseguirsi
di tre muri diversi
II
secondo corpo di fabbrica venne costruito certamente
per rispondere ad esigenze di ampliamento del complesso.
Esso è caratterizzato da un corridoio con
andamento O/E, mediante il quale si accede a due ambienti,
che prendono luce da due finestre aperte nel
muro perimetrale sud. I due ambienti sono
separati da una piccola diramazione del corridoio stesso,
illuminata da una finestra, anch'essa aperta nel muro perimetrale sud.
L'UF 15 è caratterizzata
dalla presenza dei resti di una rampa di scale,
mentre nell'UF 14, esattamente nei muri dei lati sud e ovest,
si trovano due cavità rettangolari,
usate forse come ripostigli. La costruzione del
secondo corpo di fabbrica ebbe come conseguenze immediate,
oltre allo spostamento dell'ingresso principale (che
venne situato sul lato ovest, attraverso l'arco ancora visibile),
l'obliterazione di alcune strutture, delle quali restano
due muri appena affioranti nei due ambienti sopra descritti.
Esternamente, sul muro sud, si trova inoltre
una grossa lesione, causata forse da un evento sismico.
Eugenio Donato |