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La FIDAPA premia con l' ambito riconoscimento
  "Permio Mary Cefaly 2012" tre donne della nostra Calabria
  
Patrizia Bardari, Maria Francesca Garritano e Mariamela Ardito

Curinga, 28 settembre 2012

 

Il “Premio Mary Cefaly”  edizione 2012, nella prestigiosa e bella sala convegni dell’ Union Camere Calabria, ha avuto momenti di intensa partecipazione emotiva nel ricordo di Mary Cefaly, alla quale la FIDAPA sezione di Curinga-Acconia da qualche anno ha voluto dedicare, quale Imprenditrice coraggiosa e tenace, il premio evidenziando anno dopo anno le eccellenze dell’ imprenditoria, della cultura e della pubblica amministrazione femminile in Calabria. Il Pomeriggio culturale, coordinato dalla brava e spigliata giornalista Rosalba Paletta, è stato aperto dalla Presidente Avv. Antonella Vono, la quale come padrona di casa ha rivolto un caloroso saluto alle molte autorità convenute, ad iniziare dal Prefetto di Catanzaro Dott. Antonio Reppucci ,alle presidenti della sezione curinghese che l’ hanno preceduta ed in particolare alla Prof/ssa Natalia Majello, che per prima ha avuto l’intuizione di questo prestigioso premio.

L’ Avv. Vono ha ricordato quanto la Signorina Cefaly con le sue capacità manageriali abbia dato alla sua azienda ed al mondo agricolo ed imprenditoriale calabrese, in un periodo storico di grandi cambiamenti tecnologici e di mercato, precorrendo i tempi e spesso trovandosi a confrontarsi con un ‘agricoltura ancora  tradizionale e legata ai ritmi del passato. (Pubblichiamo, nella parte finale dell’ articolo, la relazione della Presidente Avv. Antonella Vono )

La Presidente della FIDAPA Avv. Antonella Vono ha introdotto un breve filmato  prodotto dalla Rai per la trasmissione “Diogene” realizzato sulla Dott/ssa Mary Cefaly e sui suoi successi imprenditoriali .

Subito dopo il filmato è stato invitato a prendere la parola  il Prefetto Dott. Reppucci, che ha analizzando il mondo del lavoro e dell’ imprenditoria femminile in Calabria e al sud. Ha ribadito che il nostro futuro è nelle nostre mani  e l’atavico fatalismo che pervade la nostra società, deve lasciare il posto ad una concretezza di fatti e non ad un infinita enunciazione di teorie astratte.

Il Dott. Antonio Mauri, vice Presidente Della Camera di Commercio di Catanzaro, ha portato i saluti del presidente Dott.Paolo Abramo e nel salutare gli ospiti ha espresso il suo apprezzamento per manifestazioni come queste che mettono in luce personaggi concreti e valorizzano il nostro patrimonio umano.

Il presidente della CO.P.P.I. Dott. Pierluigi Taccone, uno dei collaboratori più stretti di Mary Cefaly, l’ha ricordata con affetto e profondo rispetto, specialmente nei momenti nei quali la caparbietà e la tenacia sono riusciti a far smuovere consuetudini e prassi consolidate nel tempo, ma ormai obsolete e anacronistiche, proiettando la CoP.P.I. in una dimensione imprenditoriale moderna ,capostipite di un nuovo modo di fare imprenditoria in Calabria.

L’intervento della Vice Presidente del distretto Sud-Ovest Fidapa, Dott/ssa Angiolina Infantino, si è incentrato sul mondo del lavoro femminile al Sud  ed in Calabria in particolare, evidenziando come in gravi momenti di crisi, come gli attuali, è la donna che per prima  ne subisce le conseguenze, nonostante le capacità femminili sempre più spesso, sono sinonimo di efficienza e  determinatezza. 

La presidente Avv Antonella Vono si è avviata al momento cardine della manifestazione, quello della premiazione e dei riconoscimenti, alle donne che quest’anno sono state segnalate e premiate come forza viva della nostra società. I nominativi top secret fino alla proclamazione hanno creato una certa suspense nel numeroso pubblico che gremiva la sala. Il premio per la sezione ”Impresa” è stato assegnato ad una nostra concittadina La Sig. Patrizia Bardari, che ormai da anni cura con grande professionalità ed intelligenza un magnifico agri turismo sfruttando al meglio le strutture, le potenzialità del luogo e creando un’oasi di relax e di  alta gastronomia. Riportiamo in dettaglio la motivazione del premio ”per aver indovinato la giusta silloge tra semplicità e raffinatezza, impreziosendo cibi genuini  e tradizionali della nostra terra con sapiente cura”  Ha consegnato il premio il Dott. Antonio Mauri  vice Presidente Della Camera di Commercio di Catanzaro .

Premio perla sezione “Arte e Cultura” meritatamente alla ballerina della Scala, Maria Francesca Garritano, nota al grande pubblico mondiale oltre che per il ballo soprattutto  per il suo libro denuncia sul mondo della danza e dell’ anoressia. La motivazione: “ per aver coniugato, con coraggio e passione  artistica, consapevolezza civica e sano spirito sportivo” Ha consegnato il premio il presidente della CO.P.P.I. Dott. Pierluigi Taccone.

Ancora un riconoscimento importante per la sezione  “Professioni e pubblica amministrazione” è stato dato al dott Giuseppe Trombetta e alla sua  una equipe. A ritiralo la dottoressa Mariamela Ardito, premiata dalla Vice Presidente del distretto Sud-Ovest Fidapa  Dott/ssa Angiolina Infantino. Nella motivazione si percepisce l’ importanza di questo premio e le prospettive che si aprono di fronte a questi studi. “per aver avviato un percorso di ricerca destinato a valorizzare a fini medici il prezioso patrimonio agricolo calabrese

La bella serata, dopo le foto di rito, ha avuto un momento di convivialità con un ricco buffè.

       Cesare Natale Cesareo

 

 

 

La relazione della Presidente FIDAPA Sez Curinga - Acconia 

Avv Antonella Vono

 

MARY CEFALY e PREMIO

 

Molti di Voi conoscono già questo Premio e Mary Cefaly.

Per chi è qui per la prima volta, ricordo la figura di questa donna e le motivazioni che hanno portato la Sezione FIDAPA di Curinga-Acconia alla creazione di questo evento che negli anni sta diventando ormai sempre più prestigioso e conosciuto.

 

Mary Cefaly

 nasce a Roma il 19 marzo del 1930 e nella Capitale si laurea in scienze politiche nel 1953 presso l’Università “La Sapienza”.

 

Abbandona la prospettiva di una carriera diplomatica, il sogno di fare la giornalista e  ritorna  nella sua terra d’origine per occuparsi della ristrutturazione dell’azienda di famiglia, in Acconia di Curinga.

 

Convinta delle potenzialità dello sviluppo agricolo calabrese, impegna tutte le sue energie in questa attività, trasformando in pochi anni l’Azienda in una struttura portante e simbolo di nuovi processi produttivi.

 

L’obiettivo che si prefigge e che raggiunge con straordinario successo, è quello di contenere i costi di produzione e garantirne la qualità.

 

Di questa straordinaria donna si sono sempre evidenziate le alte capacità imprenditoriali, la  tenacia e intelligenza, questa sera vorrei porre l’attenzione anche sulle sue fragilità e i suoi momenti di scoraggiamento che comunque non l’hanno fermata dall’intraprendere questo viaggio lavorativo in una terra del Sud, partendo da un paese della piana lametina e  con la consapevolezza di essere una donna (in tempi in cui era ancora più impensabile che una donna gestisse in modo autonomo un’attività d’impresa).

 

i pianti che mi sono fatta..”.

Queste parole usa in un’intervista, riferendosi al giorno in cui lascia Roma, per ritornare in Acconia di Curinga.

Su questa espressione da cui trapela il lato umano di questa donna ho posto la mia riflessione, pensando a quanto sia stata difficile la scelta di abbandonare una carriera quasi certa, con i grossi punti interrogativi che le si ponevano davanti:

Ci sarebbe riuscita? Avrebbe superato tutti gli ostacoli che le si ponevano davanti?

E’ qui, che viene in luce la sua forza, l’intraprendenza, il suo coraggio.

 

Anticipando i tempi sul modo di fare imprenditoria, già nel 1969 introduce sistemi innovativi e tecnologici nel settore agricolo.

Introduce la prima macchina scuotitrice in Calabria, per la raccolta meccanica delle olive e altre attrezzature per la gestione aziendale, adattando all’azienda le più avanzate tecnologie di lavorazione che importa dagli Stati Uniti e da Isdraele.

 

La sua azienda è la prima in tutta la Calabria a produrre l’olio extravergine di oliva

Porta in Fiera a Roma l’olio calabrese del quale non rivela subito la provenienza ma solo dopo aver fatto assaggiare ai visitatori la qualità, dice loro: “se lo volete, venite in Calabria, a comprarlo a Lamezia”.

 

Per prima modernizza il settore dell’agricoltura,

 riscuotendo consensi e attirando l’attenzione della Comunità Europea e dello stesso Stato Italiano che cominciano a sostenerla con aiuti nella sua attività.

 

Il suo ingegno e la costanza, la portano a mirare alla conquista di mercati nazionali e internazionali.

Costituisce così, diversi organismi associativi a livello nazionale e regionale:

nel 1968 nasce la COPERATIVA AGRICOLA LACONIA

(per valorizzare la commercializzazione dell’olio d’oliva, che per le qualità eccellenti riconosciute da Istituzioni scientifiche, diventa il primo olio extravergine d’oliva nel mondo, riscattando ogni ingiusto pregiudizio dei consumatori che gravava sugli oli calabresi; L’olio ottiene nel 1995 il riconoscimento DOC (denominazione di origine controllata), e DOP (denominazione di origine protetta ) nel 1999.

Nello stesso anno 1995 nasce il CONSORZIO di TUTELA dell’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA LAMEZIA

 

Nel 1984 era intanto già nato il Consorzio PRODUTTORI POMPELMO ITALIANO (CO.P.P.I.)

azienda leader dell’intera agrumicoltura calabrese.

Mary Cefaly,infatti, nel 1972 si era recata all’Università di Catania per informarsi sulla possibilità di produrre sulle terre calabresi questo frutto.

Non solo riesce a produrlo, ma anche in questa produzione lascia il segno della sua genialità, ottenendo una nuova varietà: “Il pompelmo rosso

 

Riesce persino all’inizio degli anni novanta a far bloccare le importazioni del pompelmo da Isdraele, indebolendo il potere delle multinazionali che fino ad allora ne avevano avuto il monopolio e dando palcoscenico al pompelmo italiano.

 

Nel 1991 l’allora Ministero delle Risorse Agricole e la CEE, individuano nel Consorzio  CO.P.P.I. il soggetto attuatore del programma operativo multi regionale, che promuove la valorizzazione ed il miglioramento delle colture tipiche del mezzogiorno.

 

I segni di questa capacità imprenditoriale della Cefaly sono ancora oggi visibili nell’ottenimento del marchio “IGP- indicazione geografica protetta- per le “clementine di Calabria” e per le “arance rosse di Sicilia”.

 

L’Azienda CO.P.P.I. oggi si è specializzata nella produzione e commercializzazione delle migliori coltivazioni di agrumi calabresi e dei prodotti ortofrutticoli della piana di Lamezia Terme ed è una delle più importanti realtà agrumicole italiane.

Nel 1997, Mary Cefaly, recependo gli orientamenti del nuovo regolamento CEE 2200/96 costituisce la O.P.COPPI che raggruppa diversi produttori della piana lametina con dimensione internazionale .

 

Dirigente di punta della Confagricoltura Calabria che ha rappresentato in vari organismi a livello nazionale e internazionale, per la sua incessante attività ha ricevuto significativi premi e riconoscimenti:

 

Nel 1984: il premio “Simpatia”

Nel 1985: entra nella rosa dei primi venti produttori italiani di maggiore successo unica esponente dell’imprenditoria meridionale accanto a nomi come Carlo De Benedetti, Agnelli e Luciano Benetton,

Nel 1991: riceve il Premio Bellisario

Nel 2000: il Premio “Minerva”         

 

Mary Cefaly si spegne a Roma nel 2002

 

   La  FIDAPA di Curinga-Acconia, per onorare la sua memoria, ha istituito questo riconoscimento, per porre Mary Cefaly quale esempio di coraggio, tenacia, forza di volontà, intraprendenza, destinandolo a quanti operano dando lustro alla nostra terra.

Dalla precedente edizione di questo evento ormai divenuto biennale, in accordo  con il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, il dott. Paolo Abramo, si è deciso, di estenderlo ad altre categorie.

Vorrei concludere trasmettendo a Voi tutti questa mia riflessione:

In un’intervista venne chiesto alla Cefaly, quale fosse un sogno che ancora manteneva nel cassetto, lei abbassò lo sguardo per un attimo e rispose: “ognuno di noi sogna ma i sogni vanno tenuti segreti” questo sogno l’ha portato con lei per sempre e chissà,mi son chiesta, se di esso ne facesse parte quello di divenire ella stessa simbolo di una Calabria che vuole mostrare la sua veste migliore, fatta di tanti fiori, di diverse stagioni, che portano il loro contributo e la loro valenza spendendosi con passione ed amore in diversi campi;

Chissà….. se il suo sogno fosse stato quello di incentivare le nuove generazioni ad essere numerosi fiori destinati a cavalcare ogni tempo con il loro profumo, per rendere giustizia ad una terra e ad un popolo troppo spesso martoriato e penalizzato che, nelle radici delle sue piante migliori,  deve trovare la forza per il futuro e la fierezza della sua terra.

 

 

 

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