Curinga, 22 giugno 2012
Il tradizionale mercato del venerdì a Curinga , settimana dopo settimana sembra spegnersi. A costatarne un declino che sembra irreversibile, sono prima di tutto i cittadini di Curinga che vedono il mercato come punto di riferimento e ormai una delle poche cose che tentano di ravvivare un centro storico sempre più lasciato a se stesso e al suo destino. In secondo luogo sono gli stessi commercianti che con innumerevoli sacrifici giungono a Curinga fin dalle primissime ore del giorno, estate ed inverno, per offrire le loro mercanzie in un crescendo di colori e voci. Lamentele che si concretizzano in una scarsa tutela del loro servizio alla comunità, vedendo spesso vanificate le loro aspettative di vendita “baipassate” dai vari venditori ambulanti, che anche giorno di mercato vanno casa per casa, porta a porta, ad offrire la loro mercanzia non pagando alcuna tassa di occupazione di suolo e creando in questo modo una concorrenza sleale verso quanti stanno alle regole e nonostante tutto, portano anche bei soldi nelle casse comunali. Altro motivo di lamentela sono la mancanza di servizi igienici pubblici. A questo aggiungiamo noi una adeguata pulizia della zona mercato , che se tutto va bene viene effettuata il lunedì successivo quindi dopo tre giorni. Si potrebbe ,ed è cosa semplicissima far intervenire un operatore ecologico subito dopo la chiusura del mercato, dalle 12,30 in poi , cercando di rendere flessibile l’ orario di inizio e fine lavoro almeno ad un addetto al servizio pulizia e solo per un giorno a settimana. Ma meglio di me e dei cittadini, sapranno sicuramente organizzare nel migliore dei modi gli uffici preposti a queste piccole cose.
Cesare Natale Cesareo