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 Curinga: allarme sociale

Curinga,02 gennaio 2012

 

L'ultimo episodio delinquenziale, l'attentato incendiario ai danni della ditta dell'imprenditore Eugenio Sgromo, nella frazione Acconia, ha fatto traboccare il vaso della sopportazione della comunità. Interpretandone i sentimenti d'indignazione e condanna, il sindaco Domenico Pallaria s'è rivolto con una lettera al prefetto Antonio Reppucci, affinché si ponga un argine al ripetersi di fatti che inquietano la cittadinanza.

Nella missiva l'amministratore sottolinea «la preoccupante escalation di episodi di vandalismo e microcriminalità verificatisi nell'ultimo periodo nei due centri che compongono il Comune, in particolare ad Acconia. Escalation che desta diffuso allarme nella popolazione residente e impone ormai una specifica azione di contrasto. Si registrano», prosegue, «un aumento vertiginoso di furti nei locali pubblici e nelle abitazioni private, vandalismo a danno di strutture e infrastrutture pubbliche (scuole e Centro polivalente di aggregazione di Acconia, aree verdi e campetti di calcetto), nonché danneggiamenti ad aziende (da ultimo l'attentato incendiario nella notte tra il 28 ed il 29 dicembre scorsi ai danni dell'azienda Sgromo)».

Il sindaco ricorda: «Si registrano gravissimi episodi di aggressione in abitazioni private e, in almeno due casi, veri e propri pestaggi nei confronti di stranieri indifesi. Questi ultimi sono presenti in numero assai consistente nel territorio comunale e sono prevalentemente occupati nelle numerose aziende agricole della Piana». Per Pallaria «i cittadini tutti oramai vivono asserragliati nelle proprie case per paura di essere derubati, aggrediti dai componenti della banda di criminali che imperversa sull'intero territorio. Quello che più desta preoccupazione sono le aggressioni contro cittadini stranieri: una situazione che determina il rischio concreto di reazioni violente da parte di questi ultimi, con i conseguenti gravi riflessi sull'ordine e la sicurezza pubblica».

In un contesto sociale così non può stupire la richiesta d'intervento rivolta al prefetto: «Prima che la situazione degeneri mi appello alla sua sensibilità e prontezza d'azione, affinché vengano adottate tutte le iniziative necessarie per garantire una maggiore, ferma e costante attività di controllo sul territorio di Curinga, indicendo un'apposita riunione con tutte le forze di polizia operanti sul territorio, anche al fine di valutare l'opportunità di prevedere un potenziamento, anche in via temporanea, degli organici della locale stazione dei carabinieri, costretti a operare su un territorio assai vasto e difficile da controllare».

Sul fronte della prevenzione e della deterrenza, il sindaco sollecita al prefetto «un concreto aiuto utilizzando le risorse del Pon Sicurezza», nel cui ambito il Comune ha presentato specifiche proposte, «per l'installazione non più rinviabile di un idoneo impianto di videosorveglianza nei punti strategici del territorio con particolare riferimento alle strutture e infrastrutture pubbliche».

L'iniziativa del sindaco è sostenuta dall'intero consiglio comunale. Sia il primo cittadino sia il civico consesso di Curinga esprimono «piena solidarietà all'impresa Sgromo per l'intimidazione subita». Considerato che l'episodio segue di pochi giorni quello contro don Giacomo Panizza nel quartiere Capizzaglie a Lamezia.

FONTE : GAZZETTA DEL SUD - Giovambattista Romano

 

 

 

 

 

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