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Curinga, 26aprile 2012
In merito alla nota del Dr. Augruso mi sia consentito, preliminarmente, di esprimere tutto il mio compiacimento per l’iniziativa intrapresa da tre stimatissimi professionisti per la costituzione di uno studio associato; e ciò in una Regione, la nostra, ove la cooperazione è risultata sempre difficile ed impraticabile.
Nel contempo, un ringraziamento per le precisazioni nella citata nota contenute ed un dissentimento riguardo a quanto affermato allorquando l’attività professionale di che trattasi viene additata quale “….realtà della quale l'Amministrazione potrebbe/dovrebbe tenere conto nella programmazione delle proprie attività socio-assistenziali”; detta ultima circostanza può generare confusione in chi legge che giustamente si interroga : come mai il Comune non coinvolge lo studio “Alcmeone” ?
Ciò deriva, probabilmente, da una non conoscenza delle funzioni spettanti all’ente Comune in materia di organizzazione di un sistema integrato di interventi e/o attività socio/sanitari/assistenziali. D’altronde è difficile comprendere, se non si pratica l’amministrazione attiva, le funzioni dei Comuni nei processi organizzativi dei cosiddetti “servizi pubblici”…
Ebbene, l’organizzazione di che trattasi è normata da una Legge Quadro, nello specifico la Legge n. 328/2000 che, proprio perché Legge Quadro, presuppone una Legge Regionale attuativa. Occorre fare riferimento, quindi, alla Legge Regionale n. 23 del 26 novembre 2003 e ss.mm.ii.
In base a detta disposizione legislativa le azioni, gli obiettivi e le priorità degli interventi comunali sono definiti nel Piano di Zona (individuato dall'art. 19 della L.328/2000 e dall'art. 20 della richiamata L.R. n. 23/2003 e ss.mm.ii.) che è, quindi, lo strumento di programmazione locale degli interventi e dei servizi socio-assistenziali negli ambiti territoriali distrettuali. E’ attraverso il Piano di Zona che i Comuni del distretto, associati tra di loro e di intesa con la ASL - interlocutore privilegiato partecipa alla fase di programmazione, gestione e verifica degli interventi integrati e a tal fine sottoscrive l'accordo di programma con cui viene adottato il PdZ -, e con il concorso di tutti i soggetti attivi nella progettazione, definiscono il sistema integrato di interventi e servizi sociali del loro territorio.
Ma quali sono i soggetti attivi nella progettazione e realizzazione ? La legge prevede e promuove attività socio-assistenziali da parte di associazioni di cittadini, quali le Onlus, le cooperative sociali, le organizzazioni di volontariato, gli enti di promozione sociale e le fondazioni. Sono questi i soggetti (cosiddetto Terzo Settore) inseriti a pieno titolo tra gli "attori" della legge sia nella programmazione e organizzazione del sistema integrato sia nell’erogazione dei servizi. Ne consegue che comunque lo si voglia intendere lo studio associato non è configurabile nel Terzo Settore.
Non c’è dubbio però che siamo, come amministrazione aperti a qualsivoglia suggerimento e/o proposta per un miglioramento dei servizi espletati e/o da espletare nell’interesse delle categorie più deboli.
Un cordiale saluto Mimmo Pallaria