Il massimo della frustrazione
Curinga. 20/03/2011 23:02
Ne approfitto per un commento – che non avrei voluto fare, a dire il vero – ad una delle più stupide e cattive esternazioni di un qualcuno ( o più di uno) che vive (vivono), in Curinga, uno stato cronico di frustrazione. Nel caso in specie lo stato di frustrazione di questo/i soggetto/i deriva da un mancato o inibito bisogno dovuto non a cause ambientali ma a cause endogene nella misura massima.
Già le cause endogene sono le più difficili da accettare, perché dovute al conflitto tra due bisogni della stessa persona; se poi in detto conflitto fa capolino l’invidia – qui intesa come distruttiva: della serie “non si cerca di emulare il contendente per raggiungerlo e/o superarlo, ma di distruggerlo per rimanere, l’invidioso, allo stesso posto di sempre, cioè al livello in cui è (livello ZER) nonostante l’istruzione e “l’estrazione” – ed allora il cocktail è esplosivo.
Nulla questio in ordine al tentativo di “distruggere” me e tutti i soggetti abili richiamati, ma menzionare persone condannate dalla loro malattia è il massimo della frustrazione che è oramai assurta violentemente, nella nostra città (per fortuna è abbastanza delimitata la zona!) a vera patologia sociale e che mi chiama, come Sindaco, ad intervenire.
Come Sindaco sono orgoglioso di rappresentare le menzionate persone, tutte conosciute personalmente, che hanno, unitamente ai loro cari, sensibilità, dignità e umanità da vendere.
Grazie
Domenico Maria Pallaria
Questa mail è giunta nell’ immediatezza della divulgazione del volantino, che ha suscitato il disgusto da parte di tutte le forze politiche del nostro comune e l’incredulità dei cittadini, che si sono accorti con rammarico che a Curinga esistono personaggi squallidi di una così infimo profilo morale e umano
Pubblichiamo con ritardo la mail del Sindaco Ing. Domenico Pallaria, per un problema di sovrapposizione di mail giunte alla nostra redazione, ma in casi del genere conta sì la prontezza della risposta, ma la fermezza e il deciso rifiuto di confrontarsi con gente senza volto e senza dignità.
La redazione di
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