Dinanzi al fallimento e alla paralisi dell’Amministrazione
RIDARE LA PAROLA AI CITTADINI
Curinga,13-03-2011
Nei matrimoni, secondo i luoghi comuni, la crisi scoppia al settimo anno, ma a Curinga siamo in largo anticipo: la maggioranza è già a pezzi, dopo quasi due anni.
Assistiamo, infatti, in questi giorni all’epilogo di una crisi politica strisciante, che si continua da mesi, anzi da sempre, e che ora è esplosa con la frantumazione della maggioranza in più gruppi, che si detestano (o si odiano?) amorevolmente.
Come prima, peggio di prima … è stato creato un gruppo che si distingue da quello nato con le elezioni e del quale fanno parte assessori e addirittura il vicesindaco; la maggioranza è paralizzata da spaccature che appaiono insanabili, il Sindaco non dialoga più con i Consiglieri, la giunta comunale appare un campo di battaglia.
Tutto ciò testimonia – oltre ogni dubbio – quanto e come i giudizi espressi in tempi non sospetti dall’opposizione avessero fotografato una effettiva, concreta, amara realtà; in questi due anni a volte abbiamo usato toni forti, contrapponendoci fermamente a prevaricazioni e decisioni sbagliate.
Non si tratta, come si vorrebbe far credere, di un affare privato; si tratta, invece, di una questione politica che riguarda le possibilità di governo del comune e della quale non possono non essere correttamente e doverosamente informati i cittadini Curinghesi.
Il nostro disappunto nasce anche dalla constatazione che il modo di amministrare di questa maggioranza è identico a quello che loro stessi in campagna elettorale dichiaravano, “mentendo”, di voler estirpare.
A dispetto di tante comunicazioni effettuate sulla carta nulla si è mosso nel concreto. Solo annunci.
In questi due anni si sono prodigati a deliberare essenzialmente su argomenti come:
Aumento delle indennità per Sindaco e Assessori;
Assegnazioni di deleghe e incarichi;
Autorizzazioni a costruire in deroga;
Affidamenti di servizi a ditte esterne (vedi trasporto scolastico);
Azzeramenti di Giunta – nomine - dimissioni e revoche di assessori;
Affidamento di incarichi professionali - consulenze a forestieri (area Ufficio tecnico – terreni comunali etc etc );
Assunzioni a tempo determinato di Geometri e Vigili Urbani;
Concessioni di contributi a Enti e Associazioni “amiche” locali e forestiere;
Assunzioni a copertura dei posti vacanti in organico di “pubblici dipendenti in mobilità”;
Approvazione di un contestatissimo regolamento per il commercio nel centro storico.
Mentre non si sono ancora resi conto che:
I lavori pubblici sono fermi alla giunta Ferraro;
La viabilità stradale è fuori controllo: quando camminiamo dobbiamo stare attenti, non esiste la sicurezza stradale;
Le strutture esistenti sono abbandonate in attesa di piani programmatici per la loro riqualificazione: polivalenti di Curinga e Acconia – campetti di calcetto di Curinga e Acconia – Casa di riposo – largo tre canali – fontana di agrosini – fontana soccorso - ex mattatoio – campi sportivi – guardia medica – palazzo Bevilacqua – poliambulatorio – spopolamento centro storico, etc., etc.
Edifici scolastici e palestra sono tutti precari, molte strutture non sono a norma, prive di manutenzione straordinaria:
fili scoperti e penzolanti, intonaci cadenti, porte mancanti, (gli alunni sono costretti a portarsi perfino il sapone e la carta igienica da casa), una scarsa qualità della mensa scolastica;
il centro storico fatiscente e pericolante, il dissesto idrogeologico sempre più preoccupante;
Uffici comunali allo sbando, primo fra tutti l’ufficio tecnico per il perdurare di una situazione precaria dovuta alla creazione di due distinte aree, ciò che crea non pochi disagi ai cittadini e ai professionisti privati;
Alcuni Uffici non riescono a dare risposte ai bisogni elementari dei nostri concittadini, anche in ordine a richieste di ordinaria amministrazione, a causa di una continua ingerenza degli organi politici nell’attività di gestione e di un clima aspro e conflittuale con gli stessi Dirigenti ed impiegati comunali.
Le associazioni sportive – Culturali – Ricreative – si sorreggono solo grazie al sacrificio e all’abnegazione degli associati e ai contributi di privati cittadini;
Le operatrici della casa di riposo non vengono retribuite;
Enormi disagi i cittadini subiscono perfino per la somministrazione dei vaccini;
Interi quartieri rimangono per mesi al buio senza illuminazione pubblica;
I ragazzi di 11 e 14 anni non hanno più neanche la possibilità di praticare sport. Dov’è la consulta dello sport?
Ce n’è abbastanza per parlare di crisi politica complessiva, che non sarà risolta né con comportamenti da struzzo, né con il dare ragione a tutti per poi fare esattamente il contrario, né con il rimanere ostaggio di iniziative altrui.
L’unica vera novità a Curinga riguarda la politica delle “transenne”… posizionate immediatamente la loro rimozione diventa un affare di Stato… Forse, passateci la battuta, il Sindaco per tenere unita la maggioranza avrebbe dovuto “ transennarla”… !!
L’Amministrazione non può sperare di andare lontano vivendo alla giornata, navigando a vista, cercando di trovare volta per volta un occasionale momentaneo accordo sui vari argomenti in discussione.
Non si accorge che così facendo non fa altro che certificare ulteriormente la propria incapacità di governare un paese come Curinga, che giorno dopo giorno accumula gravi ritardi su problemi cruciali mancando di un progetto organico di sviluppo economico, territoriale e sociale.
A noi non importa ora stabilire responsabilità, abbiamo solo l’obbligo morale di mantenere l’impegno assunto con gli elettori ed indicare vie alternative, diverse e credibili; riteniamo infatti conclusa l’esperienza amministrativa del Sindaco Ing. Domenico Maria Pallaria e della sua maggioranza. Anche in assenza di atti formali (dimissioni), la maggioranza di fatto, nella realtà, non c’è più.
Governare, da oggi, per loro sarà molto più difficile e la strada si presenta sempre più in salita.
In questo momento abbiamo l’obbligo di rivolgerci non solo e non tanto agli elettori dai quali abbiamo ottenuto la fiducia, ma soprattutto a tutti coloro i quali scelsero l’attuale maggioranza ed oggi sono disillusi e giustamente amareggiati; sarebbe troppo facile dire oggi: “l’avevamo detto”.
Giunti a questo punto, dinanzi al fallimento della maggioranza e la paralisi amministrativa che ne consegue, non resta che andare a nuove elezioni e restituire la parola ai cittadini.
L’impegno che noi assumiamo fin da ora è di lavorare per definire un percorso nuovo, condiviso e partecipato, dando vita ad un Movimento Civico, aperto a tutti, che, non condizionato da vincoli di appartenenze partitiche, mosso da autentica passione nei confronti della comunità curinghese, operi disinteressatamente, quotidianamente e fattivamente per evitare di incorrere nuovamente negli errori che hanno caratterizzato le ultime amministrazioni comunali.
Consigliere
Domenico Michienzi