Cronaca di una macedonia di interessi personali divergenti
Curinga, 10 aprile 2011
È difficile convincersi che quanto sta accadendo a Curinga sia vero e non sia invece una farsa. Non si era ancora spenta la polemica scaturita dalla formazione di un gruppo interno alla maggioranza, "
Alleanza per Curinga", con alla base evidenti ragioni personali e nessuna problematica sociale, smentite in maniera camaleontica nell’ultimo Consiglio Comunale, che subito rinascono le problematiche originarie.Nello stesso Consiglio veniva annunciato l'azzeramento della Giunta (prezzo richiesto). Il tempo di "rifarne una nuova" e si scopre che alcuni non si ritengono appagati e non firmano il decreto di nomina. Sono pronti a far decadere il Consiglio Comunale attraverso annunciate dimissioni di massa, tentando anche di coinvolgere l'opposizione ed in particolare il
Gruppo Consiliare Misto.Lo stesso gruppo, convinto che questa Amministrazione, eletta con un plebiscito, si distinguesse più per la ricerca di posti al sole che non per le soluzioni ai problemi dei cittadini, si è dichiarato disponibile alla sfiducia in Consiglio Comunale, attraverso un pubblico dibattito, in maniera che la popolazione ne venisse informata direttamente e non attraverso i soliti distorti pettegolezzi e affinché ciascuno si assumesse le responsabilità in maniera chiara e palese.
Ciascuno dei
rivoltosi, per noi della fu maggioranza, appariva convinto e motivato ritenendo il Sindaco persona arrogante, presuntuosa, senza nessuna umiltà, senza nessun rispetto o considerazione degli altri e con interessi di bottega. Molti di loro, avendo evidentemente conseguito quell'ambìto "pugno di dollari", al momento della firma del documento, con scuse varie, si sono tirati indietro, riprendendo, sin dal giorno successivo, la collaborazione con il Sindaco che, non noi, ma loro, considerano una specie di belva umana. Dimostrando quale fra le figure individuate da Sciascia in "Uomini, mezzi uomini, uominicchi e quacquaracquà" avessero prediletto.Lo stesso Sindaco, in quei momenti convulsi e difficili, si è mosso con la stessa logica dei rivoltosi. Ha, infatti, voluto un incontro extra-istituzionale, con noi del gruppo misto di opposizione sperando in un nostro coinvolgimento a livello amministrativo e a suo sostegno. Andando all'incontro eravamo convinte che ci avrebbe parlato della sua idea di sviluppo per il mare, che una volta costituiva centro vitale da migliorare ed incentivare, trasformatosi da alcuni anni in deserto, pensavamo ci chiedesse il nostro parere e se avessimo idee migliorative. Pensavamo ci dicesse come intendeva riordinare il patrimonio comunale e come intendeva risolvere la questione di quei cittadini che, avendo costruito su terreni comunali, pur avendo pagato significative somme per condono e per acquisizione delle aree, a distanza di 25 anni, è ancora irrisolta.
Anche qui ci si aspettava una richiesta circa i nostri punti di vista.
Ci aspettavamo le sue proposte per il centro storico, per lo sviluppo del territorio, per i servizi sociali, per gli impianti sportivi da potenziare con urgenza, per le aree standards, da sempre abbandonate ed in qualche caso entrate nelle mire annessive di qualche "Assessore", e per tutte le problematiche della nostra comunità.
L'incontro, invece, è stato assai deludente!
Solo ruoli, mai domandati, all'interno dell'amministrazione ci sono stati proposti, in cambio di un sostegno per un anno, il tempo di concretizzare alcuni finanziamenti perchè poi si sarebbe dimesso.
Questo atteggiamento gattopardesco, del cambiare tutto per non cambiare nulla, rivela l’ennesima irresponsabilità amministrativa di
Pallaria e della sua maggioranza, che si ricompatta attorno alle POLTRONE, senza un progetto e che ben presto, nostro malgrado, tornerà a rivelare la sua inconsistenza amministrativa. È chiaro che l’obiettivo è quello di rimanere a galla, navigando a vista.Capiscano
Pallaria e tutto il suo staff che la ricreazione è finita e che Curinga ha bisogno di amministratori maturi, capaci e seri, non di attori.CONSIDERAZIONI
Alla luce di quanto evidenziato, mortificate nell'animo, ma battagliere e propositive nello spirito, ci chiediamo e chiediamo a tutta la cittadinanza:
- ma è mai possibile che una comunità come quella curinghese, assai articolata e ricca di cultura, di capacità, di intelligenze, mestieri e maestranze, debba andare sempre più a fondo, verso un fondo sempre più profondo?
- ma è mai possibile che degli assessori che considerano il Sindaco una sorta di belva umana, pronti a dimissionarlo, come dicevano, folgorati da "un pugno di dollari", possano combinare qualcosa di buono?
- ma è mai possibile che un Sindaco che si preoccupa di "regnare per un anno" stia pensando ai problemi della collettività, o sta pensando a se stesso preoccupandosi di salvare la faccia?
Non sarebbe il caso che ogni cittadino, lasciando un po' da parte gli egoismi personali, si dedicasse di più alla cosa comune, magari dandoci anche una mano?
Al SINDACO, quasi con affetto, verso la persona, chiediamo:
non pensi che in questo contesto, per un minimo di amore verso la comunità ed un minimo di orgoglio personale SAREBBE PIU' DIGNITOSO CHE TI DIMETTESSI ?
GRUPPO CONSILIARE MISTO: Maria Sorrenti, Margherita Perugini, Veneranda Calvieri