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Curinga,30 luglio 2011 Curinga ultimi giorni di Luglio, il fatidico giorno si avvicina, ogni atleta è giunto per tempo, ha contattato la segreteria, ha salutato Battista Malacari, ormai patron indiscusso della manifestazione che è giunta quest’ anno alla quarta Edizione ed ha preso posto nel luogo assegnato o prenotato per tempo. Il paese si mobilita all’ unisono, tutto è pronto: la postazione della Croce rossa si prepara ad un lungo pomeriggio ed ad un notte si spera senza interventi di rilievo, gli organizzatori vanno e vengono freneticamente tra i tavoli dei giudici di gara, i curiosi guardano , i bambini sono ipereccitati dall’ atmosfera, dai colori , dal vociare degli atleti, dai fotografi che scattano su ogni cosa. Un’ attimo di calma, tutti si radunano sotto il grande arco della partenza e un fuoco d’artificio da il segnale tanto atteso e liberatorio, si scioglie la tensione che ognuno finalmente potrà scaricare nella corsa. Comincia dopo il primo passo l’ interminabile sfida con se stessi, con il tempo, con il proprio corpo, con gli amici di gara. La strada in alcuni momenti sembra interminabile , le gambe fanno male lungo la salita di San Rocco, nel lungo tratto che porta nel centro storico si smaltisce la fatica accumulata e si ha voglia di accennare ad uno scatto quando Mimma Michienzi grida al microfono il tuo nome al passaggio in Piazza Immacolata. La zona ristoro diventa un momento per tirare un sospiro di sollievo quando senti che le forze cominciano a diminuire. Tanti passi, tanti giri, tante persone che applaudono fino alla fine , gli ultimi giri corti sono quelli nel quale sembrano ricomparire il sorriso e le forze, fra qualche minuto tutto sarà finito, tra qualche minuto una doccia rinfrescante toglierà di dosso il sudore, ma la stanchezza resterà ancora nei muscoli indolenziti, nei piedi gonfi e negli occhi che bruciano. Il momento della premiazione vede gli atleti intorno al palco molti saliranno sul podio a brandire la coppa, molti resteranno incollati ai fogli delle classifiche ufficiali . Vincitori e vinti in questo sport non esistono, ci sono solo persone che corrono dietro un ideale, corrono per cercare di superare se stessi attraverso se stessi. Poi il momento della convivialità, tutti insieme intorno ad un tavolo con un caldo piatto di pasta e fagioli che alle 2 di notte sembra ancora più buono. E si parla della prossima gara, dei campionati mondiali di settembre, del rientro a casa e dell’ appuntamento a Curinga per il prossimo anno. Non possiamo non parlare delle Maratone Parallele con tanti bambini dai tre ai dodici anni divisi per categoria,che si sono cimentati in un' impegnativa maratona di 200 m e di 1 Km hanno corso anche tanti volenterosi neo maratoneti che si sono confrontati in un giro completo, sognando le maratone di New York e di Roma.
Cesare Natale Cesareo
A breve sarà pubblicato il video della gara con le interviste ai vincitori
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