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POESIE Di ANTONELLA VONO

CASA VUOTA

IL MIO GIARDINO

MADRE

Casa vuota

è la mia

non più un lamento

non più un sorriso

quando apro la porta

c'è solo silenzio.

Tra le tue cose

quanti ricordi

di me bambina

sui tuoi ginocchi.

La nostalgia confonde il pianto

nel muto sguardo di queste mura

senza calore.

Sul balcone ancora le piante che curavi con tanto amore.

Vivono esse senza dolore un po' d'acqua per tanto vigore.

Son io, che vegeto nel mio tormento,

senza più fine, senza l'affetto delle tue parole.

 

Non c'è più un petalo di rosa

nel mio giardino

dimenticato dal sole

non più adagiato tra danzanti

stelle di notti quiete

sotto la luna.

Pioggia di lacrime l'innaffiatura su

fiori secchi privi di profumo.

 

 

 

Dormi, o madre, il tuo sonno eterno

dietro questo muro di silenzio

ove aggrappo ogni ricordo.

Un lume di speranza accende le tue tenebre

avvolte nel mistero

amara consolazione al mio dolore.

Danzano per me ombre della vita

ove si specchia il grigiore dei miei occhi.

Confusi i pensieri, vuoto e faticoso il mio domani.

Rimane la solitudine delle mie sere

amare lacrime nascoste e schive

all'indifferenza della gente.

Qui davanti a te tra i tuoi compagni di viaggio o della nullità

getto la mia maschera di donna e ritorno ad essere la tua bambina

manchevole delle tue carezze.

Mi abbandono nel fragile sogno

che il tuo amore possa più dell'Infinito

e mi sveli il Segreto dell'Immenso.

Tanto grande, madre, è la mia miseria

nuda di salde certezze.

Ma sento che quasi felice sarei

se sapessi che il vuoto che lascia la tua assenza

non mi rendesse più sorda alla tua sussurrante e più intensa presenza

nella luminosità in cui io vorrei che tu fossi

col tuo dolce sorriso lontana ormai da ogni sofferenza