Casa vuota
è la mia
non più un
lamento
non più un
sorriso
quando
apro la porta
c'è solo
silenzio.
Tra le tue
cose
quanti
ricordi
di me
bambina
sui tuoi
ginocchi.
La
nostalgia confonde il pianto
nel muto
sguardo di queste mura
senza
calore.
Sul
balcone ancora le piante che curavi con tanto amore.
Vivono
esse senza dolore
un po'
d'acqua per tanto vigore.
Son io,
che vegeto nel mio tormento,
senza più
fine,
senza
l'affetto delle tue parole. |
Non c'è
più un petalo di rosa
nel mio
giardino
dimenticato dal sole
non più
adagiato
tra
danzanti
stelle di
notti quiete
sotto la
luna.
Pioggia di lacrime l'innaffiatura
su
fiori secchi privi di profumo.
|
Dormi, o
madre, il tuo sonno eterno
dietro
questo muro di silenzio
ove
aggrappo ogni ricordo.
Un lume di
speranza accende le tue tenebre
avvolte
nel mistero
amara
consolazione al mio dolore.
Danzano
per me ombre della vita
ove si
specchia il grigiore dei miei occhi.
Confusi i
pensieri, vuoto e faticoso il mio domani.
Rimane la
solitudine delle mie sere
amare
lacrime nascoste e schive
all'indifferenza della gente.
Qui
davanti a te
tra i
tuoi compagni di viaggio o della nullità
getto la
mia maschera di donna e ritorno ad essere la tua bambina
manchevole delle tue carezze.
Mi abbandono nel fragile sogno
che il
tuo amore possa più dell'Infinito
e mi sveli il Segreto
dell'Immenso.
Tanto
grande, madre, è la mia miseria
nuda di salde certezze.
Ma sento
che quasi felice sarei
se
sapessi che il vuoto che lascia la tua assenza
non mi
rendesse più sorda alla tua sussurrante e più intensa
presenza
nella
luminosità in cui io vorrei che tu fossi
col tuo dolce sorriso lontana
ormai da ogni sofferenza |