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Estro e Passione |
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L'arte dell' intreccio
Ceste e canestri sono tra i primi recipienti usati dall’uomo. L’esistenza dell’arte di intrecciare è documentata da numerose ricerche archeologiche condotte tra i palafitticoli lacustri della Svizzera fin dal Neolitico, e forse anche prima. Di sicuro non esistono popoli né
antichi né primitivi attuali che non abbiano posseduto o non
possiedano una qualche tecnica, quand’anche rudimentale, per
intrecciare canestri, cestini e altro. Quella dell’intreccio è
dunque, tra le più antiche arti manuali praticate dall'uomo;
storicamente anticipa la produzione della ceramica e dà il via alla
tecnica della tessitura. Le fibre vegetali usate per l’intreccio sono tantissime a variano a seconda delle latitudini e della tipologia di manufatto che si intende realizzare: oggetto d’uso, ornamentale, apotropaico, altro. La nostra civiltà contadina e pastorale si serviva e in minima parte ancora oggi si serve della canna, dei virgulti d’olivastro, di olmo, di salice, si serve del giunco,, della rafia, della paglia, dei culmi delle spighe, della canapa.
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