Impianto di Biogas ipotizzato
per il territorio di Curinga.
Quale futuro? Turistico,
Ambientalistico, Culturale
o una destinazione Industriale?
Curinga, 12
ottobre
2021
Per quanto riguarda l' impianto di Biogas ipotizzato per il
nostro territorio vi sono vantaggi e svantaggi. In ogni caso si
andrebbe a realizzare un impianto che se in perfetto regime e
funzionamento, creerebbe cattivo odore in tutta la zona , tra l'
altro densamente abitata.
Come abbiamo il “piacere” di annusare ad Acconia e in alcune
giornate a Curinga, dalla ex SIR (Zona industriale di Lamezia
Terme) giungono olezzi che costringono spesso a chiudere le
finestre di casa; aggiungeremo a questo un’ ulteriore “profumo”
alla nostra quotidianità .
Molti impianti del genere sono stati messi sotto sequestro per
emissioni fuori norma di carbonio e altre sostanze pericolose e
nauseabonde; vediamo quali sono scorrendo alcuni titoli di
giornali:
1
) Biogas, sequestrati impianti a Sarno
Il provvedimento e' stato
emesso dal gip del tribunale di Nocera
2) ISOLA DI CAPO RIZZUTO, 02 MAR - Un intero complesso
aziendale per oltre 14 milioni di euro è stato sequestrato a
Isola Capo Rizzuto dalla Guardia di finanza di Crotone
nell'ambito di un'operazione coordinata dalla Procura di
Catanzaro per frode nel settore delle energie rinnovabili e del
traffico illeciti di rifiuti.
3
) Case Passerini, sequestrato l'impianto di biogas
Il
provvedimento è stato disposto dal Tribunale per impedire
l'emissione di biogas con microinquinanti. Sequestrati anche
quattro laghi nel Mugello
Biogas,
sequestrati gli impianti di Corridonia e Loro Piceno
Gli agenti del Corpo forestale hanno notificato il provvedimento
ai titolari delle ditte Vbio1 e Vbio2, entrambe del Gruppo
Viridis Energia… in
relazione al problema delle emissioni Cot, il carbonio organico
totale
4)
Sequestro preventivo della centrale a biogas di Decimoputzu.
dicembre 10, 2015gruppodinterventogiuridicowebLascia
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la centrale
a biogas nelle campagne di Decimoputzu (CA).
La
centrale – insieme ad analogo impianto in Comune di Guspini – è
stata posta sotto sequestro preventivo nell’ambito
dell’operazione Terra Nostra da parte del Corpo
forestale e di vigilanza ambientale e della Guardia di
Finanza su istanza della D.D.A. e provvedimento del G.I.P.
del Tribunale di Cagliari. Le accuse sono
pesanti: truffa aggravata per indebita percezione degli
incentivi, raccolta, trasporto e smaltimento
illecito di rifiuti e disastro ambientale. Nove
persone, facenti parte delle società
Agricola Agrifera e della cooperativa BioEnergy, sono
indagate e sono stati sequestrati beni per un valore di otto
milioni di euro.
5)
Oristano, sequestrato impianto
produzione energia a biogas:
Nel corso delle
ispezioni, svolte dalle due componenti dell'Arma anche con un
elicottero del Nucleo di Elmas, è stato accertato che l'impianto
è stato avviato e condotto con il rilascio di emissioni
incontrollate in atmosfera che hanno determinato la diffusione
di odori nauseabondi in tutta l'area industriale e nelle
abitazioni vicine. Aspetto che è stato oggetto di contestazione
penale per ''getto pericoloso di cose'', relativamente
all'emissione di fumi nell'aria.
Potremo
andare avanti con molti altri articoli, ma credo questi siano
sufficientemente chiari e indicativi della situazione che si
crea intorno agli impianti di Biogas.
Il
vero problema è se Curinga ha una futuro Turistico,
Ambientalistico e Culturale o una destinazione Industriale. Per
inciso quest' impianto produrrà gas che verrà immesso nella rete
nazionale , ma come ben sappiamo Acconia ( come POLO DI
GRANDE SVILUPPO come tutte le amministrazioni hanno sempre
sostenuto) non è metanizzata quindi il nostro territorio
sarà produttore, ma non fruitore.
Allego comunque i pro e i contro gli impianti per la produzione
di Biogas, leggendo i quali, ognuno di noi potrà tirare le somme
e avere una visione più chiara:
Biometano
Quali sono i vantaggi del biogas?
I
vantaggi del biogas sono molteplici e significativi:
• Valorizza e sfrutta biomasse di scarto e
sottoprodotti per produrre energia, riducendo l’impatto
ambientale derivante dal trattamento dei rifiuti e quello
causato dalla distribuzione dei tradizionali combustibili
fossili;
• Concorre alla realizzazione della green economy
prevista per il futuro, al raggiungimento di un modello di
economia circolare e a un utilizzo di energia più sostenibile,
attenta alla salvaguardia dell’ambiente;
• Permette di diminuire le emissioni di anidride
carbonica. La combustione del biogas non origina CO2 aggiuntiva
rispetto a quella già utilizzata in precedenza dalle biomasse
vegetali o animali di partenza, a differenza dei combustibili
fossili che la producono ex novo;
• Si riduce l’emissione di gas metano, che ha un
impatto negativo sull’ambiente. Il metano è infatti uno dei
principali gas serra e ha un grande impatto sull’aumento
dell’effetto serra;
• Permette una diversificazione energetica. L’uso del
biogas riduce la dipendenza da fonti d’energia tradizionali e si
annovera fra le scelte di energie pulite e sostenibili;
• Oltre a generare energia elettrica, produce anche
calore. Difatti il biogas può essere impiegato sia per generare
energia elettrica sia per soddisfare la domanda di
riscaldamento;
• Può essere erogato di forma continua poiché l’energia
da biomasse è regolabile a piacimento e può essere bloccata
quando desiderato, al pari delle energie da fonti fossili;
• Gli impianti biogas sono più semplici da realizzare e
le tecnologie implementate poco sofisticate e di più agevole
reperibilità. Vi è quindi una riduzione dei costi e un
investimento minore nella loro costruzione rispetto ad altri
impianti a energie rinnovabili;
• Il biogas, una volta depurato dalle impurità ed
eliminata la CO2, può essere trasformato in biometano. In
seguito, viene trasportato e utilizzato attraverso le
tradizionali infrastrutture, consentendo ai Paesi di ridurre le
emissioni in alcuni settori difficili, come l’industria pesante
e il trasporto merci.
E
quali gli svantaggi?
Nulla è perfetto. Anche il biogas, nonostante gli innumerevoli
vantaggi precedentemente elencati, presenta delle problematiche
legate sia alla produzione che all’utilizzo:
• Per alimentare una centrale da 1MW, sono necessari
almeno 300 ettari, superficie minima adottabile. Bisogna quindi
avere a disposizione grandi quantità di terreni;
• I liquami utilizzati emanano cattivi odori: è
necessario quindi che gli impianti si trovino sufficientemente
lontani dai centri abitati per garantire uno stato di comfort ai
cittadini;
• Il trasporto: se l’impianto si trova distante saranno
necessari mezzi di trasporto adeguati a trasportare le materie
prime, così come i prodotti finali. Un elevato traffico comporta
elevate emissioni di anidride carbonica;
• L’utilizzo di biomasse di scarto e sottoprodotti per
la produzione di gas non è semplice. La loro elevata
concentrazione di fibra può limitare la digestione da parte dei
batteri, che implica quindi problemi connessi alle miscelazioni
e alla formazione di croste superficiali che portano a un
aumento degli autoconsumi e a una riduzione della produzione
dell’impianto.
L’utilizzo e la produzione di biogas rappresentano a oggi una
soluzione valida, efficace e per la maggior parte sostenibile,
ma è necessario apportare dei miglioramenti a livello
tecnologico, cosicché possano risolversi anche i pochi svantaggi
che da esso derivano.
Concludendo si è costituito il
Comitato SALVIAMO CURINGA, che raccoglie firme in
vari punti commerciali di Curinga ed Acconia per
esprimere ferma
opposizione alla realizzazione in Contrada Favarella a Curinga
di un IMPIANTO DI BIOMETANO E COMPOST per la trasformazione di
70.000 tonnellate di rifiuti e di liquami.
Personalmente e quale
responsabile del sito
www.curinga-in.it
aderendo a questo comitato firmerò senza alcun dubbio contro la
realizzazione di questo impianto.
Cesare Natale Cesareo
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