“Tra
pietre e luce” il convegno che l’ Associazione “La Duna
di Acquania” ha organizzato in un noto albergo di Acconia di
Curinga in concomitanza con la visita della dott/ssa. Marina De
Franceschini,,
archeologa, che assieme all’archeoastronomo Giuseppe Veneziano è
pioniera degli studi di archeoastronomia nei monumenti
dell’antica Roma,
e si è particolarmente interessata assieme al
dott.Giuseppe Veneziano, archeoastronomo, al Monastero Basiliano
di Sant’ Elia Vecchio.
L’ interesse della prof De Franceschini per il
complesso monastico curinghese è scaturito da una visita che lo
studioso Salvatore Mongiardo fece un paio di anni fa a Curinga e
visto il Sant’ Elia ne restò particolarmente colpito,
soprattutto dalla sua posizione e dall’ oculo alla sommità della
cupola, ipotizzando fenomeni legati al sole simili al più famoso
Pantheon romano. Tale fu la curiosità e la voglia di
approfondimento che coinvolse la dott.ssa De Franceschini, nota per
i suoi studi sul Pantheon e su altri monumenti che hanno a che
fare con il ciclo delle stagioni, dei solstizi e delle
particolari posizioni spaziali, legati anche a simbologie
religiose ben precise e suggestive. La prof De Francescini con
il molto materiale fotografico, inviatogli da Curinga, fatto
durante i solstizi , cominciò le sue ricerche.
Riportiamo testualmente quanto la stessa De Franceschini scrive
sulla sua pagina Facebook : “con l'aiuto di Salvatore
Mongiardo, Cesare e Maria Cesareo, Felice Campora ed altri
studiosi, Giuseppe Veneziano (il mio archeoastronomo di fiducia)
ed io (archeologa) abbiamo scoperto e studiato: l'orientamento
astronomico, i fenomeni luminosi ed il loro significato
simbolico di questo singolare edificio”.
Or dunque alla luce di quanto sopra, restava soltanto il
poter vedere l’ oggetto di tanto studio e l’ occasione è giunta
in concomitanza con : “XXV
Colloquio dell'AISCOM (Associazione Italiana per lo studio e la
conservazione del mosaico) di Reggio Calabria,13 -16
marzo 2019 presso il Museo Archeologico Nazionale” al quale la
nostra
dott.ssaDe Franceschini ha partecipato con una sua
presentazione intitolata «Villa Adriana di
Tivoli (Roma): i tavoli Gabrielli e due nuovi esemplari inediti
e sconosciuti» .
Abbiamo quindi avuto il piacere di poterla ospitare a Curinga e
soprattutto di poterla ascoltare con una sua puntuale e precisa
disquisizione sui suoi studi del Sant’ Elia. Al tavolo dei
relatori: la presidente dell’ Associazione
“La Duna di Acquania” ins Rossella Oscuro
che ha espresso il suo compiacimento per la presenza degli
illustri ospiti e del numeroso pubblico presente, ricordando
inoltre l' impegno e la passione che tutta l' associazione mette
nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale; Il dott.
Salvatore Mongiardo Fondatore della “Nuova Scuola
Pitagorica” ha evidenziatol’importanza della civiltà
greca ma soprattutto italica, che molto ha da dire non solo all’
Italia ma a tutto il mondo.
la dott/ssa Maria Cesareo consigliere comunale con
delega alla Cultura, ha ripercorso la storia del prestigioso
manufatto del IX secolo ricordandone peculiarità importanti e
fatti legati alla sua storia basiliana divenuta nel tempo
carmelitana .
Il sindaco dott.Vincenzo Serrao salutando gli
ospiti ha ricordato come il territorio di Curinga sia ricco di
preziosità culturali che dovranno diventare priorità della
amministrazione da lui guidata.
La relazione della
dott.ssa De Franceschini si è
soffermata con particolare attenzione sugli aspetti che vanno al
di là della semplice suggestione visiva e si addentrano in
rimandi che prendono forma nei miti lontani ma mai completamente
sopiti e sicuramente riproposti dalle nuove religioni.
“Tra Pietre e Luce” tra materia e anima, tra il visibile e
l’ invisibile, attraverso un quadrato (la terra) e una cupola
(il cielo) …. questo è il Sant’ Elia Vecchio di Curinga.