Ricognizione nel centro storico dei tecnici della Protezione Civile
Curinga, 21 febbraio 2017
Ieri pomeriggio, ricognizione nel centro storico dei tecnici della Protezione Civile, il geologo Carlo Tansi e il geologo Anselmo Sicilia, che accompagnati dai tecnici interessati al progetto di messa in sicurezza della vasta area coinvolta dallo slittamento verso valle, ing. Giovambattisto Currado , Ing Francesco Augruso, hanno voluto fare un sopralluogo per valutare la situazione delle zone interessate all’ importante che coinvolge un ampio fronte che va dall’ Addolorata - Calvario e si estende a scendere alle zone poste tra , piazza Marconi (PRUSCINO ) e piazza Immacolata.
Negli anni passati sono stati eseguiti vari lavori di consolidamento a macchia di leopardo ma ora, in una visione più ampia, vanno valutate le nuove situazioni di rischio che hanno bisogno di interventi organici e generalizzati sull’ intera fascia franante. Da qualche tempo si stanno attuando lavori di demolizione di edifici pericolanti con la successiva messa in sicurezza delle aree circostanti . Uno dei problemi più importanti, a detta dei tecnici , è quello di regimentare le acque che attraverso gli edifici, ormai senza nessuna protezione alle intemperie, e le infiltrazioni del terreno, creano delle falde sotterranee che aggravano la situazione franante. E ‘ necessario un intervento per alleggerire il terreno, con demolizioni mirate e lo svuotamento di queste falde acquifere sotterranee .
Nel corso degli anni sono stati realizzati vari studi e monitoraggi del territorio, ora bisogna attualizzarli; anche attraverso una mappatura precisa delle varie fessure, studiandone la profondità e le caratteristiche specifiche. Un lungo giro al quale oltre ai tecnici della protezione civile hanno partecipato l’ ing.Salvatore Pellegrino, il geom. Toni Maiello,il geom. Domenico Lorusso, il vicesindaco Patrizia Maiello, il sindaco ing. Domenico Pallaria e l’ing. Pasqualino Nicotera. Una visione quasi apocalittica in un centro storico deserto e con profonde ferite che mostrano la fragilità di un territorio che va curato e amato.
Cesare Natale Cesareo