da Costa Nostra (Note)
Curinga, 16 maggio 2013
Il direttivo dell’associazione “Costa Nostra” con sede in Curinga, operante nell’ambito della tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente, venerdì 26 aprile 2013 si è recato presso la piattaforma del depuratore consortile sito nella zona ex Sir di Lamezia Terme ad asservimento dei comuni di Lamezia Terme, Curinga, Gizzeria, Falerna ed una parte del comune di Filadelfia, per constatare il corretto funzionamento delle strutture ed i lavori di ammodernamento che la ditta di gestione Deca S.r.l. si era impegnata ad eseguire alla firma del contratto. Gli amministratori della società di gestione presenti sul posto ci hanno accompagnato nelle varie aree della catena depurativa partendo dalla sala del controllo automatizzato fino ad arrivare ai laboratori analisi dove abbiamo potuto verificare i risultati sui campioni di acqua. Dopo le verifiche eseguite possiamo certamente affermare che la Deca S.r.l. ha rispettato e rispetta i canoni di gestione, fornendo un servizio ottimo, la stessa cosa per la verità non si può dire delle amministrazioni che usufruiscono del servizio. Infatti dalla documentazione contabile fornita dagli amministratori della società, si è potuto verificare che tutti i Comuni del consorzio di depurazione hanno accumulato in questi anni di gestione ingenti debiti con la Deca S.r.l. che hanno determinato e determinano oggettive difficoltà nella prosecuzione del lavoro fino ad ora svolto. In particolare la Lamezia Multiservizi S.P.A., quale gestore del servizio idrico nel comune di Lamezia Terme, deve ancora versare un importo di circa 950 mila Euro, mentre il Comune di Curinga ha un debito prossimo ai 100 mila Euro. La mancata corresponsione di quanto dovuto, peraltro ingiustificabile, ha fatto si che la ditta sia andata incontro a notevoli difficoltà di cassa accumulando a sua volta debiti con i fornitori e i dipendenti, che hanno da poco comunicato l’interruzione degli straordinari. E’ ingiustificabile il mancato versamento da parte dei Comuni di quanto dovuto per un servizio indispensabile per l’ambiente e la salute pubblica, anche in virtù del fatto che oggi grazie all’accordo iniziale le amministrazioni dovrebbero versare alla Deca S.r.l. solo la metà della tariffa stabilita per il servizio di depurazione: a fronte di una tariffa di 0,23 centesimi al metro cubo ad oggi i comuni dovrebbero versare solo 0,11 centesimi; se si considera che ai cittadini viene chiesta ed applicata una tariffa per la depurazione di circa 0,30 centesimi al metro cubo allora diventa intollerabile questa mancanza da parte delle amministrazioni. Gli amministratori della Deca S.r.l. hanno fino ad ora assicurato comunque il corretto funzionamento del servizio tuttavia è forte la minaccia di un disimpegno della stessa senza un serio piano di rientro del debito accumulato dalle amministrazioni interessate. Non c’è più tempo, non si può affidare un servizio pubblico essenziale ad un privato e poi non fare fronte agli impegni economici assunti, è una grave dismissione di responsabilità. Serve un impegno concreto, siamo di fronte ad un grave rischio per la salute pubblica e ambientale che può avere ripercussioni sia sulle casse dei comuni esposti alle azioni giudiziarie della società di gestione sia sulle aziende operanti nel settore del turismo che rischiano di vedere diminuire drasticamente il numero delle presenze a causa di un mare inquinato e non balneabile!