Curinga, 04 gennaio 2013
Forse l’ emergenza rifiuti a breve rientrerà, ma sicuramente quello che non potremo dimenticare è il triste spettacolo dei cumuli informi, nauseabondi e numerosi che abbiamo visto a Curinga e negli altri comuni della provincia di Catanzaro e di Vibo Valentia. Gli odori di alimenti in decomposizione, i rivoli di acque fetide, il senso di sporcizia e di assoluto abbandono delle zone cassonetti, i pericolosissimi incendi dei cumuli di immondizia, ma sicuramente tutti ricordiamo i bollettini postali per il pagamento del servizio spazzatura che ognuno ha pagato volentieri sperando di poter alzarsi la mattina e trovare un ambiente pulito e salubre. Mi sorge il dubbio che forse qualcuno nei comuni, nelle le provincie, nelle regioni avrà buttato i nostri bollettini di pagamento nella spazzatura, o li avrà bruciati per non lasciarne traccia. I latini dicevano “do ut des” tu mi dai io ti do, il dare dei cittadini c’è. il dare delle istituzioni ,dov’è?
Tra i tanti danni che le montagne di spazzature arrecano all’ ambiente, al decoro urbano alla salute, ci sono anche danni arrecati al patrimonio artistico archeologico di Curinga, che dovrebbe essere il suo biglietto da visita. Due esempi per tutti, il bastione di” Torre Mezza Praia” dove rifiuti di ogni genere vengono sparsi nell’ area circostante e il piano di “Mezzalora” dove da oltre un anno sono stati posti “provvisoriamente” alcuni cassonetti, che deturpano e sommergono le vecchie misure comunali in granito del 1882 meta di sparuti turisti, scolaresche e ultimamente gatti, topi e cani.
Cesare Natale Cesareo