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Curinga, 22 luglio 2012
C’eravamo promessi di non replicare più alle chiacchiere ed alle fantasiose illazioni di un ex sindaco, ormai sull’orlo di una crisi di nervi per aver perso la poltrona.
Per tutto il mandato, si era distinto soprattutto per la sua abilità nel denigrare a turno assessori e consiglieri, tacciandoli di incompetenza ed assenteismo.
Ma ultimamente ha proprio toccato il fondo, sparando fior di panzane su presunti interessi personali dei consiglieri dimissionari e su ricatti che avrebbe dovuto subire dagli stessi.
Per “verità vera”, come lui amava sempre dire, nostro malgrado, siamo costretti ad intervenire su alcuni argomenti da lui maliziosamente affrontati nel corso degli incontri tenuti a Curinga e ad Acconia e negli ultimi giorni ripetuti a mò di pappagallo dai suoi pseudo-adulatori.
Incontri che, tra l’altro, si sono rivelati un vero e proprio flop: bastava semplicemente notare che dei dodici consiglieri di cui era composta l’originaria maggioranza ormai era sostenuto solamente da quattro.
E gli altri due (non dimissionari) dov’erano? Uno ha preferito sedersi tra il pubblico, non certo perché non vi fosse posto sul palco, ma semplicemente perché accanto a lui non è voluto più stare dal 28.05.2012 (data dell’illuminante strategia di azzeramento della prima giunta), mentre l’altro, nonostante fosse stato convocato, ha preferito declinare l’invito, probabilmente perché contrario al suo modo di amministrare, come ha sempre manifestato pubblicamente.
Ma possiamo assicurare che anche tra gli ultimi quattro qualcuno la pensa come noi, anche se, per svariati motivi, non ha avuto il coraggio di distinguersi da un certo modo di amministrare.
In buona sostanza, quindi, a parte i “fedelissimi”, che su insegnamento dell’ex sindaco anche in tali occasioni non hanno esercitato il diritto di parola e di opinione, i due teatrini politici nelle piazze del paese, nonostante tutte le forze impiegate ed il richiamo fatto attraverso numerosi sms e telefonate, hanno registrato solo la partecipazione di qualche curioso, di qualche familiare e naturalmente di chi ha avuto qualche “incaricuccio” al Comune.
Ma è possibile che l’ex sindaco non si rende conto di essere rimasto solo? Possibile che non si accorge di non essere più creduto? Possibile che non si rende conto che non si può amministrare un paese come Curinga con soli quattro consiglieri?
Ormai neppure le bugie e le malizie di cui è stato capace nel corso degli incontri potranno più risollevarlo.
Come sempre ha cercato, ancora una volta, di scaricare sugli altri responsabilità che sono solo ed esclusivamente sue.
Ma si può amministrare con un sindaco che non riesce a fare squadra?
Si può amministrare con un sindaco che non accetta il confronto e soprattutto le opinioni di chi la pensa diversamente da lui?
No! Non si può amministrare con un sindaco che discredita a turno assessori e consiglieri, salvo poi rivalutarli a convenienza, per poi smentirsi nuovamente e ritornare sui suoi passi ricominciando a denigrarli.
Ed è per questo che non ha più credibilità. Per lui chi era accondiscendente era intelligente, mentre chi cercava di esprimere un’opinione, giusta o sbagliata che fosse, era un incompetente e voltagabbana.
Ed è per questo che persino un ex assessore esterno, di cui tutti conosciamo la serietà e la professionalità, dopo qualche mese di impegno e di collaborazione con l’ex sindaco, ha preferito restituirgli le deleghe con una comunicazione i cui contenuti non sono certo di apprezzamento nei suoi confronti.
La verità è che l’ing. Pallaria non è mai riuscito ad entrare nel ruolo di sindaco.
Non è riuscito ad essere il “sindaco di tutti”, come promesso in campagna elettorale.
Il Sindaco dovrebbe essere come un “buon padre di famiglia”, un amministratore di buon senso, accorto e saggio, che parte dal principio che Curinga è dei Curinghesi e che si amministra per il bene dei cittadini.
Caratteristiche, queste ultime, lontane anni luce dal suo carattere e dal suo agire politico.
Ed ancora una volta l’ex sindaco ha dimostrato fin dove lo portano la sua presunzione da super-tecnico ed il rancore verso le persone; verso quelle persone che fino alla fine, nonostante tutto, hanno cercato in ogni modo di sostenerlo.
Perché c’è rancore è malizia nelle sue parole quando, parlando del vincolo paesaggistico esistente su Acconia, farebbe intendere che un cittadino qualsiasi non potrebbe mettere un pannello solare sulla propria abitazione, mentre “un cappello da capo cuoco su un capannone all’ingresso del paese sarebbe consentito, forse perché quest’ultimo appartiene a qualcuno che faceva parte della maggioranza”.
Per chi non lo sapesse, quel cappello da capo cuoco è stato installato dall’azienda di proprietà dell’ex consigliere De Pace ed è posto sul prospetto di un capannone, all’interno del quale si svolge un’attività che da tanti anni dà lavoro a diverse persone di Curinga.
E visto che l’ex sindaco lo ignora (o ha fatto finta di ignorarlo), vorremo precisare che per l’installazione di quel cappello è stata richiesta ed ottenuta l’autorizzazione paesaggistica dalla Provincia di Catanzaro (protocollo n. 35635 del 27/04/2012), così come è stata ottenuta l’autorizzazione (protocollo n. 1433 del 10.01.2011), sempre dalla Provincia di Catanzaro, per la tinteggiatura del capannone (vedi allegati).
Ma c’è rancore e malizia anche quando, sempre all’indirizzo del consigliere De Pace, ha poi affermato che lo stesso avrebbe ostacolato la richiesta di ampliamento di un capannone presentata dall’Artea Cucine.
A tal proposito basta leggere la delibera di consiglio n. 35 del 29 settembre 2009 per accorgersi che le parole usate dall’ex sindaco hanno il solo scopo di insinuare dubbi e buttare fango sulle persone.
Tale delibera, che ha ad oggetto “Permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici. Ditta ARTEA CUCINE S.r.l. di Curinga. (Art. 14 D.P.R. n. 380/2001)”, è stata approvata con voti favorevoli n. 13 e voti contrari n. 3 (Calvieri Veneranda, Michienzi Domenico e Perugino Margherita).
Se il consigliere De Pace avesse voluto ostacolare tale provvedimento avrebbe votato sicuramente contro e non a favore.
Oppure l’ex sindaco o qualche ex consigliere è in grado di dimostrare il contrario?
Ormai la vanagloria, il delirio di onnipotenza ed il rancore verso chi, responsabilmente, ha fatto la scelta di bocciare un modo di amministrare la cosa pubblica che appartiene al passato, lo spingono a ricorrere a queste allusioni maliziose e cattiverie gratuite.
Queste e tante altre sono le ragioni che hanno portato il gruppo “Alleanza per Curinga” alla scelta di uscire dalla maggioranza, anche se all’inizio avevamo deciso di appoggiarla in silenzio e con distacco, per il bene della comunità, ma soprattutto per scongiurare il commissariamento del nostro paese.
Ma se ci si ferma un attimo a riflettere, un commissario prefettizio, che almeno garantisca l’ordinaria amministrazione per qualche mese, rappresenta il male minore rispetto alla situazione di stallo che si era creata.
Ed è per questo che alla fine dei conti abbiamo ritenuto necessario tracciare una linea netta tra chi, insieme all’ex sindaco, è stato complice di questo collasso politico-amministrativo, con il proprio attaccamento alla poltrona, e chi, invece, come noi, credeva seriamente in un progetto che rilanciasse Curinga.
Come gruppo “Alleanza per Curinga”, prima di uscire dalla maggioranza, avevamo persino proposto all’ex sindaco un governo di salute pubblica (anche se di questo, negli incontri, non è stata fatta menzione alcuna), con azzeramento dell’indennità ed allargamento a tutti i componenti del consiglio comunale.
Un gesto che non avrebbe certamente sanato totalmente l’attuale situazione, ma che sicuramente avrebbe fatto recuperare nei cittadini un po’ di quella fiducia che negli anni si è persa.
Ma anche su questo, come al solito, non abbiamo avuto nessuna risposta.
Forse perché all’ex sindaco non interessava realmente il bene della comunità e quello che pensavano i cittadini, forse perché qualche assessore non intendeva rinunciare alla postazione, o, forse perché, ancora una volta, si è preferito rimandare a domani quello che si poteva fare oggi.
Ecco perché non si poteva far più finta di nulla; non si poteva più rimanere inermi e far finta che le cose andassero bene.
Concludiamo, con la speranza di non dover più intervenire per smentire altre deprecabili allusioni e cattiverie gratuite dell’’ex sindaco, ribadendo che il nostro impegno per Curinga continuerà, con l’umiltà e la coerenza che ci ha contraddistinto fino ad oggi.
Il Gruppo “Alleanza per Curinga”
Autorizzazione tinteggiatura e insegna
COMUNE di CURINGA
Provincia di Catanzaro
COPIA |
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
N. 35 del 29 settembre 2009 |
Oggetto:
Permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici. Ditta ARTEA CUCINE S.r.l. di Curinga. (Art. 14 D.P.R. n. 380/2001).
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L’anno duemilanove, il giorno ventinove del mese di settembre, alle ore diciotto e venticinque, nella sala consiliare, si è riunito il Consiglio Comunale, in sessione straordinaria e d’urgenza, in seduta di prima convocazione, convocata dal Sindaco con avvisi del 22 settembre 2009, Prot. n. 6057.
Fatto l’appello nominale risultano presenti i Signori:
Presente Assente
PALLARIA Dr. Ing. Domenico Maria si
SORRENTI Dr. Roberto si
MAZZA Geom. Giuseppe si
FRIJIA P. A. Giuseppe si
DE PACE Bruno si
PILEGGI Avv. Natalino si
BIANCA Ins. Nunziato si
MAZZOTTA Domenico si
MUSCIMARRO Avv. Antonio si
SERRATORE Barbara Ornella si
PERUGINO Raffaele si
VASTA Geom. Giuseppe si
MICHIENZI Domenico si
PERUGINI Dr.ssa Margherita si
PELLEGRINO Rocco si
CALVIERI Rag. Veneranda si
SORRENTI Dr.ssa Maria si
Totale 16 1
Partecipa alla seduta il Segretario Comunale Dr.ssa Concetta Felicita Currado.
Il Dr. Ing. Domenico Maria Pallaria, Sindaco – Presidente, riconosciuto legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’oggetto suindicato.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che :
- la Ditta Artea Cucine Srl, con nota n. 1510 del 07.03.2007, avanzava richiesta per la realizzazione dell’ampliamento di un opificio nel PIP di località Callipo, da adibire a deposito di semilavorati per cucine componibili attraverso l’iter procedurale di cui all’art. 14, comma 2 della Legge Regionale n. 19/2002;
- il Consiglio Comunale con deliberazione n. 20 del 10.04.2007 accoglieva la richiesta avanzata dalla Ditta “Artea Cucine Srl” evidenziando che ”riveste interesse pubblico per la valenza socio – economica ed occupazionale” e, con lo stesso, veniva formalizzato l’atto di impulso ai sensi del comma 2 dell’art. 14 della Legge Regionale n. 19/ 2002, in quanto l’approvazione della proposta progettuale di che trattasi si sostituisce agli strumenti di attuazione del PRG vigente;
- con nota Prot. n. 6473 del 23.10.2007 veniva comunicato alla Ditta Artea Cucine Srl l’atto di impulso, ai sensi dell’ art. 14 della L. R. n. 19/2002, formalizzato con deliberazione C.C. n. 20 del 10.07.2007 e della relativa istruttoria;
- a seguito del suddetto atto formale il progetto di che trattasi otteneva:
a) Autorizzazione Paesaggistica ( L. R. n. 3 del 28.02.1995 e n. 14 del 24.11.2006) Prot. n. 46941 del 23.04.2008 -Amministrazione Provinciale di Catanzaro – Settore Protezione civile e Geologico-Servizio Nulla osta Ambientale – alle seguenti condizioni: “ il muretto di recinzione deve essere intonacato e tinteggiato con colori tenui, ed inoltre lungo il perimetro interno della recinzione, dovrà essere realizzato un filtro verde costituito da alberi del tipo “sempreverde” piantumati già allo stato adulto al fine di mitigare la visione dell’area d’intervento”;
b) Nulla osta paesaggistico Prot. 2842/p del 26.06.2008 -Ministero per i Beni e le Attività Culturali -Direzione Regionale per i beni Culturali e paesaggistici per la Calabria - Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio per la Calabria Cosenza richiamando il rispetto delle seguenti indicazioni:
“Sia rispettato quanto impartito dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro”;
c) Attestazione avvenuta dichiarazione inizio attività ai sensi delle legge regionale n. 7 del 27.04.1998 e L. R. n. 9 del 11.05.2007, Prot. n. 18113 del 26.09.2008 Regione Calabria – Dipartimento LL.PP – Settore 2 (già Ufficio del Genio Civile) - Catanzaro;
- in data 04.11.200, con nota Prot. n. 7692, veniva convocata la Conferenza di Servizi per il giorno 27 novembre 2008, ore 9,30, per l’acquisizione dei pareri, ai sensi dell’art. 14, comma 2 della Legge Regionale n. 19/02 al progetto di un capannone industriale da adibire a deposito di semilavorati per cucine componibili in loc. Callipo Zona PIP;
- alla Conferenza sono stati invitati i seguenti Uffici ed Enti:
1) Regione Calabria – Assessorato Urbanistica e Governo del Territorio – Dipartimento n. 8 – Settore 1 – Viale Isonzo, 414 - Loc. Corvo – S. Maria di Catanzaro;
2) Azienda Sanitaria Provinciale – Via Sottotenente Notaro – Lamezia Terme;
- in sede di Conferenza dei Servizi intervenivano:
a) Arch. Nicola Vasta, Responsabile dell’Area Urbanistica del Comune di Curinga;
b) l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro – SIPS di Lamezia Terme, con nota fax del 27.11.2008, Prot. n. 2333/SISP, comunicava “esprime parere favorevole dal punto di vista igienico-sanitario a condizione che :
1) i reflui civili vengano allontanati e smaltiti secondo normativa vigente;
2) che venga rispettato quanto previsto dalla normativa vigente in materia urbanistica ed
ambientale;
3) che eventuali scarti vengano smaltiti in modo conforme alla legislazione vigente.”
c) la Regione Calabria - Dipartimento n. 8 – Urbanistica e Governo del Territorio – Settore 1, con nota fax n. 8176 del 27.11.08, acquisita in pari data con Prot. n. 8353, comunicava, a seguito di disposizione interna: “si riserva di esprimere il proprio parere, sentita la Commissione Urbanistica Regionale”, richiedendo l’integrazione della pratica con ulteriori atti tecnico – amministrativi;
- quanto comunicato dalla Regione Calabria essendo vincolante per il prosieguo dei lavori di chiusura della Conferenza, gli stessi venivano sospesi, ritenendo acquisiti favorevolmente ed in via definitiva i pareri già espressi dagli altri Enti interessati ai lavori della Conferenza e, nel contempo, per acquisire la documentazione integrativa da trasmettere alla Regione per il parere di competenza, si chiudevano i lavori della stessa;
- il Consiglio Comunale con delibera n. 2 del 10.02.2009, a seguito della nota Prot. n. 8176 del 27.11.2008, confermava l’atto di impulso ai sensi del comma 2 dell’art. 14 della L. R. n. 19/02;
- con nota Prot. n. 1545 del 05.03.2009 veniva trasmessa, da parte del Comune di Curinga, alla Regione Calabria tutta la documentazione integrativa richiesta con nota n. 8176 del 27.11.2008 ai fini del perfezionamento della pratica di che trattasi;
- la Regione Calabria con nota Prot. n. 1577 del 02.07.2009, acquisita agli atti del Comune con Prot. n. 4222 del 03.07.2009, comunicava le risultanze della seduta della Commissione Urbanistica Regionale tenutasi in data 12.06.2009 rimettendo alla Amministrazione Comunale la facoltà di procedere o perseguendo l’iter della conferenza di servizi, anche ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. n. 477/1998, configurandola come variante produttiva, o attraverso il perfezionamento dell’iter amministrativo si sensi dell’art. 14 del D.P.R. n. 380/2001 di stretta competenza comunale;
Considerato che:
- già il Consiglio Comunale con delibera n. 20 del 10.04.2007 ha dichiarato che l’intervento di che trattasi ”riveste interesse pubblico per la valenza socio economica ed occupazionale”;
- l’avvio del procedimento è stato espletato a norma dell’art. 7 della Legge n. 241/90 e s.m.i.;
- l’iter amministrativo più celere per il perfezionamento della pratica di che trattasi è quello previsto dall’art. 14 del D.P.R. n. 380/2001 in quanto rispondente ai dettami dei commi 1, 2 e 3 dello stesso;
- la deroga riguarda esclusivamente la distanza tra i fabbricati e quindi dai confini rispetto a quanto prescritto dalle norme degli strumenti urbanistici generali ed esecutivi vigenti per la zona “D” (insediamenti produttivi) sottozona “D2” di località Callipo ove è ubicato l’intervento;
- esistono le condizioni normative per poter rilasciare il Permesso di Costruire in deroga agli strumenti urbanistici generali ed esecutivi ai sensi di quanto disposto dall’art. 14 del DPR 6 giugno 2001, n. 380;
Ritenuto che
- perseguendo quanto disposto dall’art. 14 del D.P.R. n. 380/2001 snellisce e rende più celere l’iter procedurale amministrativo per permettere alla Ditta proponente di realizzare l’intervento con le favorevoli conseguenti ricadute occupazionali ed economiche per la collettività Curinghese;
Con
- l’intervento del Cons. Domenico Michienzi che legge la seguente relazione: “La richiesta da parte dell’Artea Cucine, tendente ad ottenere il permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici ed alle norme del P.R.G., a nostro avviso deve essere respinta perché in netto contrasto con quanto stabilito dall’Art. 14 del D.P.R. n. 380/2001.
Infatti il precitato Articolo recita testualmente:
1) Il permesso a costruire in deroga agli strumenti urbanistici generali è rilasciato solamente per edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico, previa deliberazione del Consiglio Comunale, nel rispetto comunque delle disposizioni contenute nel Decreto Legislativo n. 490 del 29 ottobre 1999 e delle altre normative di settore, aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia.
2) La deroga, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza, può riguardare esclusivamente i limiti di densità, di altezza e di distanza tra i fabbricati di cui alle norme di attuazione degli strumenti urbanistici generali ed esecutivi, fermo restando, in ogni caso, il rispetto delle disposizioni di cui agli Artt. 7, 8 e 9 del Decreto Ministeriale n. 1444 del 2 aprile 1968.
L’edificio di che trattasi, non è, né un impianto pubblico, né un edificio pubblico, né tantomeno di interesse pubblico, essendo un edificio di interesse privato.
Oltre a quanto specificato, poiché si tratta di edificio privato, ribadisco privato, qualora il Consiglio Comunale dovesse concedere il permesso di costruire con deroga, ciò costituirebbe un precedente, assai pericoloso, perché in virtù di questa decisone, qualsiasi cittadino sarebbe legittimato a chiedere la deroga ed il Comune sarebbe in qualche modo obbligato a concederla per scongiurare disparità e, quindi, assicurare a tutti i cittadini gli stessi diritti.
La conclusione sarebbe che le norme degli strumenti urbanistici generali, in primis il P.R.G., verrebbero private della loro efficacia determinando, di fatto, l’ingovernabilità del territorio sotto il profilo urbanistico.
Premesso quanto sopra, il Gruppo Rialzati Curinga esprime il proprio voto contrario”;
Con
- l’intervento del Sindaco il quale ribadisce che il Consiglio Comunale, con delibera n. 20 del 10 aprile 2007, ha riconosciuto l’interesse pubblico per la valenza socio-economica ed occupazionale;
Acquisito
- il parere favorevole per quanto riguarda la regolarità tecnica, ai sensi dell’art. 49 del D. L.vo 18.08.2000, n. 267 e prescindibile da quello contabile non rivalendo l’atto alcun onere;
Visti:
- l’art. 14 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380;
- la L.R. 16 aprile 2002, n. 19;
- il PRG e le NTA vigenti;
- il D. L.vo 28.08.2000, n. 267
Con
- voti favorevoli n. 13 e voti contrari n. 3 (Calvieri Veneranda, Michienzi Domenico e Perugino Margherita)
D E L I B E R A
1. Approvare, come approva, per i motivi in premessa, in deroga agli strumenti urbanistici generali ed esecutivi vigenti e relativamente alle distanze dai confini, ai sensi dell’art. 14 del DPR 6 giugno 2001, n. 380, il progetto per l’ampliamento di un opificio da adibire a deposito di semilavorati per cucine componibili nel PIP di Località Callipo, di proprietà della Ditta ARTEA Cucine Srl.
2. Demandare all’Arch. Nicola Vasta, Responsabile dell’Area Urbanistica, ogni altro adempimento per l’esecuzione del presente deliberato.