Curinga, 19 agosto 2012
Una calda estate, che ancora si preannuncia lunga, ci ha fatto riscoprire il nostro mare, quello di Curinga, per intenderci, quello della spiaggia nuova e quello della spiaggia vecchia. Era ormai qualche lustro che il nostro mare e la nostra spiaggia, anno dopo anno si spopolavano e restavano desolatamente assolati e solitari con qualche sparuto ombrellone piantato nella sabbia a memoria della pulsante vita che animava la praja.
Quest’ anno forse il giro di boa ,la vita sembra tornare, l’ acqua in alcuni giorni sembra quella di tanti anni fa ,cristallina, fresca, invitante, pulita, la gente ricomincia a tornare, segno che, il primo amore non si scorda mai , e il primo amore per i curinghesi erano le baracche, la spiaggia, il mare pulito, le serate con i falò sulla spiaggia . Il tempo cambia gli uomini e le cose, ma la voglia di sentire il mare una cosa viva, di sentilo profondamente parte del proprio DNA resta in ognuno di noi e vorremmo ,proprio per questo, che il nostro tesoro guarisca completamente dalle ferite che anni di disinteresse, di speculazioni, di complici silenzi , gli hanno procurato.
Cesare Natale Cesareo