Curinga,11 ottobre 2011
Tra le tante cose belle di Curinga, passeggiando per il centro storico, di tanto in tanto alzando gli occhi al cielo, riusciamo a vedere nelle belle giornate, nelle finestre aperte, tra i balconi sventrati dal tempo, cieli tersi e azzurri. Uno spettacolo suggestivo, che sicuramente affascinerebbe qualche turista di passaggio, e farebbe riaffiorare alla mente quella splendida canzone di Gino Paoli interpretata da Mina . Di suggestivo, purtroppo, guardando con occhio e mente asettica riusciamo solo a vedere la pericolosità di tali stanze e strutture, a contatto con il cielo terso e azzurro. Molte di queste case sono realmente pericolose, anche perchè sono addossate ad altre case abitate. Gli uffici competenti , arrivata qualche segnalazione, in realtà, provvedono subito a transennare il perimetro pericolante, ma passato qualche giorno i cartelli di pericolo scompaiono, le transenne servono per altre cose e…tutto ritorna allo stato iniziale.
Di qualche giorno fa la caduta di pietre e calcinacci su una casa abitata, fortunatamente non ha provocato danni alle persone, ma ha sfondato il tetto della casa sottostante . Proviamo ad immaginare se invece di qualche pietra fosse caduto l’ intero muro. E’ meglio forse non immaginare e cercare di prendere provvedimenti seri . Molte volte è difficile rintracciare e risalire ai proprietari di immobili ormai abbandonati da decenni e cadenti, ma non per questo si possono lasciare le cose così senza che nulla si faccia . Concludendo, mi domando: per l’incolumità fisica dei cittadini in questi casi, si può fare qualche cosa? (Barletta insegna)
Cesare Natale Cesareo