Beni culturali: regione Calabria, al via il piano di valorizzazione e sviluppo
Aree archeologiche, castelli e
fortificazioni, siti di memoria
industriale come le ferriere di
Mongiana e tanti altri luoghi da
valorizzare e rilanciare: sono
35 gli interventi, per quattro
aree e 35 comuni, potenzialmente
finanziabili con le risorse del
Piano Integrato di completamento
dei Beni culturali in Calabria.
Il programma, che prevede
risorse immediatamente
utilizzabili per 28 milioni di
euro - più altri 16 milioni da
azioni strategiche e 30/35
milioni di euro da mettere a
bando per la gestione - è stato
presentato dall'assessore
regionale alla Cultura Mario
Caligiuri. Presenti all'incontro
con i sindaci dei comuni
interessati anche il direttore
generale dell'Assessorato,
Massimiliano Ferrara e il
commissario di Calabria Lavoro
Pasquale Melissari. "La Calabria
è un grande museo a cielo aperto
e questo piano, il più imponente
mai fatto nella regione - ha
detto Caligiuri - individua 35
interventi tutti potenzialmente
finanziabili sulla base della
qualità della progettazione.
Anche questo approccio fa parte
del nuovo corso avviato anche
per quanto riguarda i beni
culturali dal presidente
Giuseppe Scopelliti che ha
fortemente voluto la
realizzazione di questi
interventi concentrando le
risorse su opere di valore e
rifuggendo dalla polverizzazione
sia per fare diventare i beni
culturali strumento di sviluppo
e sia per offrire occasioni a
realtà come la locride e le
Serre per fare alimentare
l'economia sana dove c'é una
forte presenza della criminalità
organizzata. Un'azione opportuna
per mettere a frutto la cultura
del bello come forma di
prevenzione ed educazione alla
legalità". Gli interventi si
integrano per quanto riguarda
l'archeologia con quelli già in
atto da parte della Direzione
regionale a Sibari, Medma e
Capocolonna. Gli itinerari, da
nord a sud della regione,
riguardano le Grotte di
Sant'Angelo di Cassano allo
Ionio, la Villa romana di
Casignana, l'area S. Pasquale di
Bova, Locri, Taureana di Palmi,
Reggio piazza Italia, l'abbazia
benedettina di
Lamezia,
Mileto, il Parco Scolacium,
Nocera Terinese, Papasidero,
Paludi, Monasterace, Pizzo, Isca
sullo Ionio, Spezzano Albanese,
Curinga
e Melissa dove recentemente è
stato scoperto un antico tempio
dorico. Per l'archeologia
industriale sono stati
individuati i siti di Stilo,
Vazzano e Mongiana con
un'iniziativa legata anche ai
150 anni dell'Unità d'Italia.
Attenzione al Palazzo delle
fiere di Corigliano e ai Mercati
Saraceni di Cirò. Gli itinerari
degli edifici di pregio
comprendono palazzi e chiese di
Gerace, Rossano (dove si
conserva il Codex Purpureus), la
chiesa di San Domenico a
Cosenza, Amendola, Sant'Andrea
dello Ionio, Gioia Tauro.
Individuati anche i castelli
Carafa di Roccella Ionica e
quello Amantea. Altro elemento
di valore del piano è la
realizzazione di un sistema
informativo dei beni culturali
per accompagnare la redazione
dei progetti e lo svolgimento
delle opere. Un ruolo di rilievo
è quello assegnato al Museo
archeologico di Reggio che è
ritenuto opera strategica per la
valorizzazione dei beni
culturali I progetti da parte
dei soggetti interessati come i
comuni, le curie vescovili e la
direzione regionale, ha
sottolineato più volte
l'assessore Caligiuri, dovranno
rispondere a standard fissati
dalla Regione, pena il loro
accantonamento. Le ricadute
occupazioni del piano calcolano
tra diretto e indotto la
creazione di 1.300/1.500 posti
di lavoro
Tratto da: Telereggio
Un breve commento
Come possiamo leggere da molti organi di stampa, la regione Calabria ha varato un piano per la valorizzazione dell' immenso patrimonio archeologico che fa parte integrante della nostra regione e coinvolge gran parte dei paesi, i quali senza un reale rilancio culturale sono destinati a scomparire. La novità non è tanto la consapevolezza delle potenzialità che tali monumenti e siti possono dare allo sviluppo della regione, ma è l' enorme finanziamento pubblico ( sommando le cifre pubblicate degli organi di stampa si arriverebbe a circa 80 milioni di euro) che dovrebbero realmente dare una svolta al nostro patrimonio archeologico, architettonico e culturale.
Leggiamo con piacere che Curinga entra a pieno titolo in questo progetto generale, possa essere dunque questo piano regionale un reale punto di incontro tra politica cultura e sviluppo, per dare reale dignità al nostro importante patrimonio territoriale, inserito in un più ampio percorso culturale, turistico ed economico che coinvolga il nostro territorio in toto.
Cesare Natale Cesareo